Festa di libri italiani al BookExpo America 2011
BookExpo America è uno dei principali appuntamenti internazionali del mondo dell' editoria: la scorsa edizione ha fatto registrare 29.923 visitatori e 4.959 tra agenti scout, produttori di film e di TV e autori provenienti da tutto il mondo. E quest'anno è l'Italia ad essere l'ospite d'onore al Javits Center. Il Global Market Forum, progetto congiunto di BookExpo America, ICE e l' Associazione Italiana Editori. La sessione di incontri professionali che si svolge in parallelo alla fiera, infatti vede l'Italia partecipare come Paese Focus.
Proficuo giro d'orizzonte dell'editoria nostrana, definisce così Marco Polillo, Presidente dell'Associazione Italiana Editori., il percorso realizzato per illusrrare agli americani l'attività editoriale utilizzando anche con undici seminari.
"I simposi servono a raccontare agli operatori il mercato in Italia e contemporaneamente a sondare come possiamo svilupparci in rapporto con quello americano." Mondi ancora molto diversi, infatti, e lo stato dell'editoria italiana lo conferma: la quantità di non lettori rimane molto alta, superando il 50%.
Presentata agli operatori così una sintesi dell'attività svolta in questo campo in Italia senza sottovalutare i problemi, affrontati però in una prospettiva costruttiva di collaborazione con gli editori americani.
Tema di grande attualità il rapporto apparentemente ancora in conflitto in Italia tra e-book e il libro cartaceo tradizionale.
E' molto lenta infatti nel Bel Paese l'attenzine dei lettori per i libro elettronico, lanciato del resto solo sette mesi fa."L'offerta è rimane abbastanza ridotta - sostiene Polillo - è tuttosommato presto per capirne le potenzialità".
Anche quest’anno l'ICE, in collaborazione con l’Associazione Italiana Editori, ha realizzato uno stand collettivo nazionale di circa 100 mq, un'oasi tutta italiana in cui i 39 espositori incontrano addetti ai lavori e consumatori.
"Per noi significa mettere sotto i riflettori dei partecipanti, piccoli e medi editori italiani che altrimenti non potrebbero esporre i loro prodotti di nicchia," dice Pasquale Bova, Direttore dell'ICE di Chicago. "L'editoria italiana, a parte qualche grande colosso, è fatta di piccole aziende che però hanno una grande capacità sia creativa che d' acquisto dei diritti," ci spiega. "E siamo certi che questi editori possano trovare pubblico qui in America".
L'impegno dell'ICE a sostegno dell’editoria sul mercato statunitense in quanto settore veicolare del Made in Italy è concreto ed efficace, a dimostrazione di ciò c'è il portale Italbooks. Con un milione di accessi l'anno, il sito web presenta libri italiani che sono in vendita o per i quali gli autori cercano di vendere i diritti.
E testi d'arte, per l'infanzia, per l'insegnamento della lingua italiana, di narrativa, sono i più richiesti e portano l'Italia al settimo posto nell'export dell'editoria negli USA.
Incrementare la vendita di titoli italiani negli Stati Uniti rimane una priorità importante anche per il mondo diplomatico. Il Console Generale d'Italia Francesco Maria Talò, che con il Direttore di BEA Steven Rosato, ha tagliato il nastro inaugurale dell'evento, ci dice come la campagna prioritaria per la diffusione della lingua italiana si abbini perfettamente "con l'impegno alla diffusione e al rafforzamento della nostra industria editoriale all'estero."
Il Console ricorda anche come l'Italia sia ospite d'onore al BookExpo proprio in occasione dei 150 anni dell'Unità nazionale. "Oggi si celebra un settore importante della nostra imprenditoria, un settore con un passato forte, e grazie all'ottimismo che si respira tra gli espositori, un settore che ha fiducia ed attenzione per il futuro".
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