Noi donne italo-americane, con il cuore diviso a metà
Le note vibranti della ballata calabrese Cioparella bella, intonate dalla cantante e danzatrice Michela Musolino hanno aperto la lettura del libro “When I am Italian” di Joanna Clapps Herman alla casa italiana Zerilli-Marimò di New York.
Una ballata che parla di amore, famiglia, strazio e perdita per far immergere direttamente, tutti gli spettatori in sala, nel nuovo libro della Herman. Scrittrice italo-americana di romanzi come “The Anarchist Bastard: Growing Up Italian in America” e “No Longer and Not Yet: Stories”.
Con lei sul palco le amiche e colleghe, “sorelle da una vita” cosi le ha chiamate; altre quattro straordinarie scrittrici: donne, forti, brillanti e quasi tutte italo-americane che hanno preso parte a questa presentazione leggendo degli stralci del libro della Herman. Partendo quindi dalla domanda “Cosa vuol dire essere Italiane?”, Edvige Giunta, Nancy Carnevale, Maria Laurino e Mary Ann Carolan hanno emozionato con dei passaggi del libro di Joanna, dove ad ogni lettura hanno trovato significanti passi sia per loro stesse, sia per chiunque si ritrovi ad essere diviso tra due mondi.
Joanna racconta sul palco che durante la scrittura del suo libro si domandava spesso: “Fino a che punto una persona nata fuori dall'Italia, può essere considerata italiana?”.
Attraverso quindi la sua gentilezza e la sua semplicità, Joanna, ci trasporta nella storia della sua vita, raccontandoci di essere nipote di immigrati italiani, arrivati negli Stati Uniti agli inizi del 1900. Una racconto che parte dall’infanzia nelle fattorie del Connecticut con la sua estesa famiglia italiana, fino ad arrivare in quella famosa Italia di cui parlavano tanto i suoi nonni.
Un viaggio intrapreso insieme alla compagna di mille avventure, la sorella Maria presente tra il pubblico alla Casa Italiana. Durante la loro giovinezza decisero di imbarcarsi in questa ricerca esilarante, divertente e avventurosa per scoprire l’altro ramo della loro famiglia. La famiglia in Italia, esattamente nelle terre della Basilicata e poi di Torino, alla ricerca delle loro origini perdute. E incontrano il loro zio italiano, presentandosi cosi: “Noi siamo le figlie della figlia di tua sorella Lucia”.
Quello di Joanna è dunque un racconto di una donna i cui i gesti, il linguaggio e i ricordi sono intrisi dal suo appartenere ad un’altra terra.
Un'identità italiana che lei stessa considera non solo ereditata ma scelta. Una identità che appartiene a tutti coloro che sentono addosso di far parte due mondi. Una identità che si trova in parte sottopelle, in parte nella nostalgia e in parte nell’esperienza. Un’identità che però rimane fissa e fluida.
Per avere piu info e per il libro anche in formato digitale, clicca qui.
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