27 Gennaio 2012. Il Giorno della Memoria in Italia
“Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case,/voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici:/considerate se questo è un uomo/che lavora nel fango,/che non conosce pace,/che lotta per mezzo pane,/che muore per un si o per un no./Considerate se questa è una donna/senza capelli e senza nome,/senza più forza di ricordare,/vuoti gli occhi e freddo il grembo/come una rana di inverno./Meditate che questo è stato” (Primo Levi – Se questo è un Uomo)
Primo Levi, sopravvissuto al campo di Auschwitz, racconta la sua autobiografia, uguale a quella di milioni di ebrei. Racconta i giorni trascorsi, tra fatica, fame e terrore all’interno del campo di concentramento, racconta i soprusi subiti, racconta come la dignità di un intero popolo veniva lacerata e calpestata. Il volume di Primo Levi non è un racconto horror, è un racconto storico, e per questo fa ancora più paura.
Shoah, Olocausto, genocidio, lager, sono tutti termini coniati per designare e riferirsi alla più recente storia del popolo ebreo e a tutto ciò che l’ha determinata; sono tutti termini ormai noti che impongono rigore e riflessione, impongono interrogativi destinati a restare senza risposta: come può l’uomo odiare l’uomo? Come può la follia perversa e omicida di uno infettare gli animi e i cuori di una nazione intera? E perché la ferma volontà di pochi (troppo pochi) di proteggere questo popolo perseguitato non si è diffusa con altrettanta facilità? A tutto questo non esistono spiegazioni che possano giustificare o risposte che possano attenuare le colpe dei carnefici, oggi non ci resta che ricordare nell’attivo impegno e nella ferma speranza che, persecuzioni e stermini, restino, appunto, ricordo e non siano mai più presente.
Il 20 luglio 2000 il Parlamento italiano, con la legge 211, instituisce la ricorrenza della Giornata della memoria aderendo alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata di commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati, dunque per non dimenticare. Per non dimenticare che l’odio semina sofferenza e morte, per non dimenticare che chi uccide un uomo uccide l’umanità intera, per non dimenticare che tutti gli uomini hanno pari dignità e valore, per non dimenticare che la civiltà si fonda, in primis, sul rispetto verso una cultura diversa, per non dimenticare che tra uomo e uomo non ci sono differenze.
La presa di coscienza di quello che è stato deve allora partire dall’educazione: nelle scuole, nelle case, nelle piazze è necessario ricordare. E’ per questo che lungo tutto lo stivale nella giornata di oggi avranno luogo una serie di eventi atti proprio alla condanna e al ricordo dell’olocausto e dei suoi effetti:
Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, annualmente, dal 2000, promuove, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il concorso “I giovani ricordano la Shoah”.
A Milano, alle ore 10:30, questa mattina è stata depositata una corona di fiori presso l’ex Albergo Regina, comando SS e Quartier generale della Gestapo dal 1943 al 1945. Nel pomeriggio, avrà poi luogo alle un convegno, alle 17:30, presso la Loggia dei Mercati, che si aprirà con la lettura delle testimonianze dei deportati nei lager nazisti, e proseguirà con una serie di interventi da parte di alcuni testimoni della deportazione, figli e rappresentanti delle associazioni del Comitato permanente antifascista.
A Torino, presso il Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà, si terrà la mostra “Qui non ci sono bambini. Infanzia e Deportazione”: si tratta di una mostra di disegni il cui autore che fu internato per 13 anni in un campo di concentramento, subito dopo la liberazione disegnò sul retro dei formulari delle SS l’esperienza del Campo per fissarla nel tempo. Inoltre alle ore 21:00 presso la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani verrà rappresentato “Come Sorelle”, ispirato al racconto “Sorelle” di Lia Levi.
A Roma questa mattina è stata inaugurata la mostra promossa dal Comune di Roma in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero dei Beni e le attività culturali “I ghetti nazisti” presso il Salone Centrale del Complesso del Vittoriano, una mostra che ripercorre la storia dei ghetti nazisti polacchi.
A Roccella Jonica (RC) verrà proiettato presso il Convento dei Minimi un documentario sulla Shoah; inoltre sarà possibile visitare due mostre fotografiche: “Auschwitz…solo andata” di Domenico Scali e “Viaggio nel panico, 90 minuti ad Auschwitz” di Peppe Macrì.
A Palermo, questa mattina ha avuto luogo l’incontro con Nuccio Pepe, autore del testo “Il Dubbio”.
Queste e molte altre le iniziative si sono svolte e si svolgeranno lungo tutta la penisola in una giornata che si propone di diffondere quell’indispensabile principio sociale secondo cui ogni uomo ha diritto a una vita dignitosa, qualunque sia la sua origine; una giornata che nella quale si vuole imprimere ancora più a fondo nella mente di tutti il significato dell’odio verso l’uomo e dei suoi tristi effetti, una giornata in cui si ribadisce la gravità dell’appoggio a quella follia di discriminazione e di annullamento nei confronti di un popolo che è stato sterminato e che oggi, con lo stesso dolore, piange i suoi trascorsi. Insieme a questo popolo, tutti oggi abbiamo il dovere di ricordare, non solo per commemorare, ma per promettere un impegno attivo costante affinchè l’intolleranza dell’uomo verso l’uomo abbia fine alla luce dei drammatici effetti che essa comporta.
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