Off Site Art: l'Aquila rinasce coperta di arte

Mila Tenaglia (August 28, 2014)
Presentato recentemente, presso il comune dell’Aquila, Off Site Art. Con una “call for art” artisti italiani e internazionali sono stati invitati a mandare le proprie opere. Le impalcature del centro storico aquilano, distrutto dal terremoto nel 2009, diventano così dei grandi quadri bianchi dove le opere in formato di gigantografie vengono installate prendendo vita. Uniti in nome dell’arte e del presente. Un progetto supportato non solo dalle associazioni Aquilane ma anche dall’associazione newyorkese no profit di arte pubblica ArtBridge.

Non manca nessuno alla conferenza stampa al comune di Villa Gioia all'Aquila: Veronica Santi è seduta nel mezzo, gli occhi le brillano, le mani in movimento. La passione e la tenacia con cui si è dedicata alla realizzazione di Off Site Art - OSA, organizzazione di arte pubblica con sede a New York, è stata ufficialmente presentata e apprezzata. 

Alla destra della curatrice il lato politico e burocratico: il sindaco Massimo Cialente, l'assessore alla cultura Betty Leone, il presidente di ANCE L'Aquila Gianni Frattale e il presidente dell'Ordine degli architetti Tarcisio Fornaciari. 

Alla sinistra la parte intellettuale, universitaria: la rettrice Paola Inverardi, il direttore del Gran Sasso Science Institute Eugenio Coccia e infine Antinisca di Marco del Dipartimento di Informatica dell'Università dell'Aquila, da cui ha preso vita il sito di Off Site Art.

Tutte persone essenziali alla riuscita del progetto.

La curatrice d’arte Veronica Santi ha presentato in chiave culturale, intellettuale e filosofica il progetto Off Site Art. Tra i presenti non mancano alcuni degli artisti che sono stati selezionati. 

Off Site Art  è stato creato grazie all'incontro tra Veronica e Rodney Durso, fondatore dell'associazione newyorkese ArtBridge. Rodney da subito si è mostrato entusiasta all’idea di poter favorire il dibattito culturale tra arte e cittadino supportando il primo intervento oltreoceano in Europa. Infatti l'organizzazione di cui fa parte Rodney Durso "utilizza le impalcature, le recinzioni e i ponteggi presenti nel tessuto urbano come tele bianche su cui esporre gigantografie di opere di artisti emergenti".
 

Off Site Art sta rivelando al capoluogo abruzzese di essere una iniziativa di grande spessore e valore che ha visto la partecipazione di oltre 300 artisti e più di 1200 immagini inviate.

Le impalcature dei vari cantieri nel centro storico Aquilano, distrutto dal terremoto nel 2009, diventano così dei grandi quadri bianchi dove le singole opere degli artisti si trasformano in gigantografie che con colori e immagini colpiscono l'attenzione del passante regalando a una città ancora ferita emozioni e vita.

“Queste immagini, che richiamano  in qualche modo il terremoto - continua Veronica - si avvicinano a qualcosa di tremendamente mostruoso per quello che è successo, danno calore. I palazzi sono freddi, dentro non c’è niente e si sente ancora l’odore del terremoto”.

Come una delle prime opere installate: quella della giovane Federica Payrolo per esempio.

Una costellazione di oggetti della propria camera che formano un robot, un umano in movimento 

che sembra proprio uscire di corsa dalla propria casa.

Un agglomerato di oggetti pop.

“Come una danza in questi giorni sono cominciati ad apparire delle immagini in questa città che sta vivendo una situazione gravissima da cinque anni. Le gigantografie saliranno e scenderanno a seconda delle costruzioni fino a che i lavori non verranno terminati” continua Veronica Santi.

Un comitato intellettuale internazionale ha valutato le opere per arrivare a selezionare i lavori di 19 artisti emergenti. La giuria d’eccellenza è stata composta da Ida Panicelli (Direttrice di ArtForum 1988-1992, New York), Cecilia Alemani (Donald R. Mullen, Jr. Curator & Director di High Line Art, New York), Cecilia Guida (Curatore indipendente e Docente di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti de L’Aquila), Giuseppe Lignano (Fondatore e Presidente di LOT-EK, Napoli e New York).

“La magia dell’arte pubblica è che non si nasconde dietro una scatola chiusa fatta da muri ma innesca un processo che portare le persone a spostare lo sguardo dalle proprie battaglie in direzione dell’arte contemporanea”.

"Questo messaggio deve essere consolidato fuori e dentro l'Aquila per poi parlarne a livello internazionale nelle conferenze. Questa operazione - ci tiene a precisare Veronica Santi - non è nuova nel mondo dell'arte ma è unica in una città disgregata come l'Aquila. Una ciambella con un buco dentro".
 

Quando si parla di ricostruzione infatti è facile spostare l’attenzione sul futuro ma bisogna invece vivere il presente di questa città che ogni giorno vive di persone che camminano in un centro storico ormai distrutto e devastato.

Il sindaco Massimo Cialente prende la parola “Finalmente il Centro storico chiuso e distrutto comincia ad avere dei primi sprazzi di vita. La città vuole presentarsi con le sue ferite. C’è la volontà di recuperare gli spazi, la voglia di vivere di nuovo il centro storico. Ci voleva qualcuno come Veronica che con determinazione mettesse insieme queste risorse culturali e le persone”.

Ma non solo presto ci sarà anche un’application creata dal Dipartimento di Ingegneria e Scienze dell’Informazione e Matematica dell’Università degli Studi dell’Aquila che diventerà una guida virtuale delle opere installate nella città.

Proprio in questi giorni durante la Perdonanza, evento civile e spirituale molto sentito dagli aquilani, presentare alla città questo progetto è stato fondamentale proprio perché è il momento in cui si mettono insieme le istituzioni artistiche.

E’ possibile ora camminare in piazza Regina Margherita e gustarsi le opere di Federica Peyrolo e Carmen Mitrotta. Passare in Corso Vittorio Emanuele e osservare le gigantografie dei lavori di Daniele Davitti, Arianna Lodeserto e Antonella Finucci e molti altri ancora compariranno nelle strade.

Le persone camminano e puntano il dito su quel lavoro, si stupiscono, sorridono, magari non tutti apprezzeranno i lavori ma per un momento non penseranno a cosa rappresentano quelle impalcature sui palazzi antichi distrutti.

Per non dimenticare una tragica catastrofe naturale ma per andare avanti grazie al seducente potere dell’arte contemporanea. Off Site Art - OSA... per una città che non vuole cadere nell'oblio ma risorgere più bella di prima. Veronica "OSA", aquilani, abruzzesi e italiani osate in nome dell'arte!

I nomi dei 19 artisti: Dritan Hyska, nato nel 1980 a Korce (Albania), Federica Peyrolo, nata a Susa nel 1989, Iacopo Pasqui, del 1984, residente in Abruzzo, Elena Adamou, originaria di Cipro, 1991, Daniele Davitti, di Firenze, 1987, Edoardo De Falchi, Pietro Del Bianco, 1948 di Marotta, Iolanda Di Bonaventura, aquilana del 1991, Sandro Di Camillo, del 1976, Federica Di Carlo, 1984, Marjan Fahimi, Teheran (Iran), 1982, Antonella Finucci, Roma, 29 anni, il duo G&G Gabriella & Giannicola, composto dagli abruzzesi Giannicola De Antoniis e Gabriella Sperandio, Arianna Lodeserto, Carmen Mitrotta di Grottaglie, 1987, Danilo Susi, medico ed artista, Claudia Esposito, romana del 1991, Lucia Uni, di Lecco, Gianni Zanni, di Bari.

Con la collaborazione di: Camilla Inverardi dello studio di architetti Terrae Mutatae e la ricercatrice del Dipartimento di Ingegneria e Scienze dell'Informazione e Matematica dell'Università dell'Aquila Antinisca di Marco.

Per saperne di più visitate i siti: Off Site Art - OSA e ArtBridge.

Comments

i-Italy

Facebook

Google+

Select one to show comments and join the conversation