Al Festival di Cannes in concorso "Tre Piani" di Nanni Moretti.

Monica Straniero (July 14, 2021)
Tratto dal libro di Eshkol Nevo, Tre Piani, presentato in concorso al Festival di Cannes, narra le storie di tre famiglie che vivono nello stesso palazzo. Un giudice (Moretti) durissimo con il figlio, che in un incidente stradale uccide una donna mentre guidava ubriaco; un uomo (Gianinni) che odia il fratello e si rifiuta di vederlo o un designer (Scarmacio) dominato dalla propria paura, che diventa un'ossessione.

Tre Piani è una parabola della nostra società, un film su quella "grande bugia" che noi stessi avevamo creduto e che la pandemia ha svelato: la nostra tendenza a condurre vite isolate, ad alienarci da una comunità che non solo  non vediamo più, ma di cui pensiamo anche di poter fare a meno."Affronta temi universali come la colpa, le conseguenze delle nostre scelte, la giustizia, la  responsabilità dell’essere genitori -  dice il regista.

Sorridente ed energico, felice dell'accoglienza ricevuta ieri sera all'anteprima del film, Moretti ha ribadito che per lui "il cinema è indispensabile", come regista, produttore, attore o proprietario di un cinema, ma "ancora di più come spettatore. "Non so come starei se non potessi andare al cinema a vedere un film dopo l'altro. Ho la stessa curiosità di vedere i film degli altri che avevo 40 o 50 anni fa", ha aggiunto.

I protagonisti del film sono nomi importanti del cinema italiano: Margherita Buy, Riccardo Scamarcio, Alba Rohrwacher, Adriano Giannini, Elena Lietti, Denise Tantucci e Alessandro Sperduti. "Tutti loro interpretano  personaggi, fragili e spaventati, sono mossi da paure e ossessioni, e spesso  finiscono per compiere azioni estreme. Eppure le loro motivazioni emotive e sentimentali sono sempre  comprensibili", ha raccontato Moretti. Mentre nel libro le storie si interrompono nel momento più alto della crisi, il film va oltre per indagare le conseguenze delle scelte compiute dai personaggi, vedere  le ripercussioni che le loro azioni hanno sulla loro vita e su quella dei loro cari".

Per Nanni Moretti il film arriva in un momento cruciale per la società. "Si parla molto di cosa lasceremo ai nostri figli in termini ecologici, si parla poco di cosa  lasceremo loro in termini etici e morali. Ogni gesto che noi compiamo anche nell’intimità delle nostre case  ha conseguenze che si ripercuoteranno sulle generazioni future. Di questo ognuno di noi deve essere  consapevole e responsabile: le nostre azioni sono quello che noi lasciamo in eredità a chi viene dopo di noi".  

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