Università La Sapienza di Roma blindata come non mai per l’inaugurazione dell’anno accademico. Sembra di essere al G8 di Genova. Ma come si è arrivati a tutto questo? Tutto inizia il 14 novembre del 2007, quando...
Università La Sapienza di Roma blindata come non mai per l’inaugurazione dell’anno accademico. Sembra di essere al G8 di Genova. Ma come si è arrivati a tutto questo? Tutto inizia il 14 novembre del 2007, quando il professor Marcello Cini, docente emerito dell’ateneo, invia una lettera aperta al Rettore Renato Guarini, pubblicata dal Manifesto, in cui esprime il disappunto per la decisione, presa appunto dal Rettore, di invitare Papa Benedetto XVI a tenere la Lectio Magistralis di apertura dell’anno accademico dell’Università La Sapienza. Pochi giorni dopo, il 22 Novembre, alcuni docenti della Sapienza, che condividono le opinioni di Marcello Cini, sentono il dovere di appoggiare questa sua iniziativa, inviando una seconda lettera al Rettore nella quale si chiede di rinunciare a questo invito. I docenti in questione ci tengono a specificare che in queste due lettere, inviate due mesi fa, “non c’era alcun intento censorio nei confronti del Papa, bensì il desiderio di una parte della comunità accademica di esprimere la propria opinione in merito alla decisione del rettore”. Queste lettere, infatti, erano rivolte al rettore che “aveva fatto la scelta di inaugurare l’anno accademico, momento simbolico per l’inizio di un percorso formativo, proponendo come docente Benedetto XVI, ossia il maggior rappresentante culturale di una confessione religiosa”. Una volta rese pubbliche le due lettere, pochi giorni fa, si sono scatenate proteste da parte degli studenti e polemiche sulla stampa nazionale ed internazionale, tanto che, alla fine il Pontefice ha deciso di rinunciare alla visita all’ateneo e da quel momento in poi il clima si è arroventato sempre più, fino alla mattina dell’inaugurazione dell’anno accademico, lo scorso 17 gennaio.
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