Italia. Arriva la paralisi da congelamento

Maria Rita Latto (February 05, 2012)
Da Roma osserviamo come reagisce il Bel Paese ad un'ondata di freddo più forte del normale. Era così impossibile non farsi cogliere tanto impreparati?

Da qualche giorno ormai l’Italia è nella morsa del gelo, con disagi, al Centro e al Nord soprattutto, a causa delle abbondanti nevicate. Di ora in ora il bilancio si fa sempre più pesante con il traffico in tilt sulle autostrade e nelle città totalmente paralizzate. Ci sono paesi senz’acqua nè elettricità, per non parlare dei treni bloccati per ore. Ma, soprattutto, per ora sette persone sono morte per il freddo o per incidenti e due alpinisti sono stati travolti da una valanga.

Tanti sono i disagi e le situazioni di emergenza specialmente al Centro e al Nord della penisola, mentre cresce la rabbia dei cittadini, costretti a trascorrere ore in auto o in stazione, in attesa di poter tornare nelle proprie abitazioni. Il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri ha assicurato il “massimo sforzo” per limitare i disagi invitando gli italiani, se possibile, a non usare le auto e a non uscire da casa.

A Roma l’arrivo della neve ha creato un vero e proprio caos: numerosi automobilisti bloccatisul Grande Raccordo Anulare (il grande anello che collega le arterie di accesso e uscita della Capitale) per oltre dieci ore, file di auto incolonnate nelle strade di transito principali, spesso a causa di tamponamenti causati dal ghiaccio. A Civitavecchia un traghetto è andato a sbattere contro una banchina del porto, facendo temere una nuova tragedia dopo la vicenda della Costa Concordia. Insomma, una situazione prevedibile in una stagione fredda come l’inverno che però si sta trasformando nell’ennesima pessima figura da parte del nostro Paese. E, dal momento che si prevedono ancora giorni di gelo e neve, si rischia davvero il collasso. In particolar modo a Roma oltre alla neve fioccano le polemiche. È uno scambio di accuse tra il sindaco Gianni Alemanno e il capo della Protezione civile Franco Gabrielli. Alemanno chiede “una commissione d'inchiesta perché non c'è stato un servizio di previsioni adeguato” e perché la situazione è stata “largamente minimizzata”. La Protezione Civile ribatte che il sindaco “aveva compreso la situazione” e aggiunge di avere seri dubbi “sull’adeguatezza del sistema anti-neve della capitale”.

Intanto, mentre la polemica infuria resta il fatto che la Capitale d’Italia sia bloccata a causa di quaranta centimetri di neve che l’hanno paralizzata, con le autorità, sindaco in testa, che esortano i cittadini a uscire da casa solo in caso di stretta necessità. Inoltre, Gianni Alemanno ha invitato i romani ad affiancarsi a chi è impiegato nella pulizia delle strade: “Ci saranno dei punti di distribuzione di pale. Se ci sono dei cittadini attrezzati che vogliono dare una mano ai volontari, indicheremo dove distribuiremo delle pale, per fare in modo che ci sia un grande concorso anche della popolazione per liberare Roma dalla neve”. In realtà alcuni romani si sono recati ai punti di distribuzione delle pale, ma invece di contribuire a “liberare Roma dalla neve” se le sono prese per spalare le aree di fronte alle loro abitazioni.
 

Inevitabilmente, la situazione critica nella Capitale ha scatenato la rete e in particolar modo Twitter dove un fake account a nome di Gianni Alemanno con consigli surreali su come affrontare l’emergenza meteo ai suoi concittadini ha scatenato commenti di vario genere, da quelli che avevano capito di trovarsi davanti a uno scherzo e hanno risposto a tono, mentre altri sono cascati nella trappola e si sono indignati. Lo staff del sindaco, già impegnato nella polemica con la Protezione Civile, è dovuto intervenire in rete e sui media per smentire con un comunicato: “Vi segnaliamo una gravissima sottrazione d’identità verificatasi sul Social Network Twitter, e avvenuta tramite una combinazione per niente casuale delle lettere del cognome del sindaco Gianni Alemanno”. Risultato: emergenza fake risolta in qualche ora, mentre quella del maltempo rimane. 
 

In un paesaggio inusuale per la Capitale, taxi e bus sono introvabili, mentre le linee A e B della metropolitana funzionano. Tutto questo per un po’ di neve…E dire che Roma ha vissuto giornate critiche come nel 2000, con il Giubileo straordinario che ha visto un afflusso incredibile di pellegrini, per non parlare dell’inaspettato arrivo di devoti e curiosi alla morte di Giovanni Paolo II, e ancora il milione e oltre di persone giunte da ogni parte del mondo per la beatificazione del papa polacco sempre nei cuori di molti.

E che dire delle continue manifestazioni come Gay Pride o Family Day , tanto per citarne solo alcune svoltesi nella Capitale negli ultimi anni? E poi c’è ancora la possibilità che nel 2020 Roma possa essere la sede delle Olimpiadi, essendo ancora tra le città in lizza insieme ad altre grandi metropoli nel mondo. Eppure, con la neve la lotta sembra persa in partenza, sin dall’arrivo dei primi fiocchi. Un’incapacità ad approntare un semplice piano di emergenza per limitare i disagi, a mantenere efficienti almeno i mezzi di trasporto pubblici che in quest’occasione hanno dato forfeit, metropolitana a parte. Non dev’essere stato piacevole per i passeggeri degli autobus della Capitale, a poche ore dall’inizio della nevicata, sentirsi dire dagli autisti dei mezzi pubblici che gli autobus dovevano fermarsi all’improvviso perché procedere sarebbe stato “troppo pericoloso”. Ed allora i romani, che nei secoli ne hanno viste di tutti i colori, si sono adattati anche a questo, chi infuriato, chi rassegnato. Ma c’è stato anche chi, come i passeggeri della linea 63, costretti a scendere a Via Po, hanno reagito con una battuta che qui a Roma non manca mai, sfottendo l’autista pronto a lasciare la guida del proprio mezzo urlandogli “a’ Schettino!”.

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