Si respirava aria natalizia domenica 8 dicembre al Consolato Italiano a New York. Non mancava niente: il presepe, l’albero di Natale, gli zampognari, pandoro e panettone, il cioccolato caldo. Anche la neve ha deciso di scendere per contribuire a dare un’ atmosfera magica ed ovattata.
Il Console Generale Natalia Quintavalle e la vice-console Lucia Pasqualini, nel giorno in cui di solito in Italia si preparano albero di Natale e Presepe, hanno pensato proprio a tutto per ricordare la tradizione italiana. Coincidenza ha voluto che quella fosse la prima sera in cui si accendevano le luminarie lungo Park Avenue.
Il presepe esposto nel garage del Consolato, suggestiva e soprendente location per questo evento, ha incantato gli ospiti piccoli e grandi attenti ad osservere le statuette cosí minuziosamente lavorate e dipinte a mano.
L’attenzione delle persone si focalizzava soprattutto nei dettagli delle mani, del volto, delle rifiniture dei vestiti, sugli oggetti di quotidiano così sempre felicemente raccontati nel presepio napoletano.
Lungo la strada San Gregorio Armeno a Napoli, presepi come quello della mostra del Consolato, sono esposti tutto l’anno.
Lí nel cuore della citta' partenopea sembra che il tempo si sia fermato per lasciare spazio alla creativitá ed alla bravura degli artigiani napoletani. Piccole botteghe, variopinte bancarelle ed accurato lavoro artigianale rendono questo posto unico al mondo e meta di molti turisti. Negli anni, a testimoniare la vicinanza del presepio napoletano con la gente, le statuette del presepe rappresentano personaggi di oggi. Da Obama a Maradona, da Madonna a Renzi.
“Non é stato facile l’allestimento di un presepe del genere.” ha confessato il Console Generale Natalia Quintavalle.
“Mi sono messa in contatto con Casa Belvedere che mi ha inviato le fotografie di come era allestito lí in passato. Grazie anche ad alcune persone del Consolato che avevano a loro tempo giá preparato una mostra di presepi, siamo riusciti ad assemblarlo."
"Quando l’ho visto per la prima volta l’anno scorso esposto mi sono resa conto che non tutti conoscevano la tradizione dei pastori di San Gregorio Armeno. Per questo ho pensato che c’era bisogno di far sapere che non sono prodotti industriali o semplicemente simboli religiosi, ma un’espressione forte della creativitá di un artigianato prevalentemente napoletano. Anche questa mostra fa parte dell’anno della cultura italiana.”
La storia del presepio è molto significativa. Chiamato "Presepio della Solidarietà" perchè donato poco dopo l'attentato alle Torri Gemelle dalla Camera di Commercio di Napoli
alla chiesa di St. Michael a West 34th Street, viene considerato il simbolo del sostegno morale del popolo napoletano ai cittadini americani.
Un dono per non dimenticare le vittime morte nella tragedia dell’11 Settembre e per imprimere nelle menti di tutti il coraggio dei pompieri e degli addetti al pronto soccorso che hanno sacrificato la loro vita per salvare innocenti.
Il presepio realizzato da Giovanni Sinno, Ulderigo Pinfildi, Alfredo Molli, e' stato per un lungo periodo lugo di visita ma purtroppo, terminata la suggestione legata all'11 settembre, viene dimenticato e subisce dei danni per incuria.
Nel 2006 viene restaurato grazie il capo del Fdny Daniel Nigro e a Vincent Tummino per essere esposto nel Jersey per un periodo e successivamente ospitato presso Casa Belvedere a Staten Island.
Gli artigiani campani usano le stesse tecniche del XVII secolo. In questo presepe di New York, però, si scorge una particolarità', in mano ai Re Magi ci sono gli elmetti dei pompieri di New York con i numeri 01, 9 e 11.
Sono intervenuti in Consolato Daniel Nigro, il Capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, William Seelig, Commissario del Dipartimento dei Vigili del Fuoco e Keith Tanico, Presidente del Dipartimento dei Vigili del Fuoco dell’Associazione Columbia.
A vedere 83 personaggi e 28 animali, ma anche tantissimi oggetti come suppellettili, insaccati e frutta, moltissimi ospiti e volti noti. Tra questi il nunzio apostolico presso l'Onu arcivescovo Francis Chullikatt, l'ambasciatore presso l'ONU Sebastiano Cardi, e i direttori Pier Paolo Celeste di Ice e Eugenio Magnani di ENI.
“Siamo davvero onorati di ricevere questo simbolo dell’amicizia dai nostri fratelli e sorelle italiani per la commemorazione della strage delle Torri Gemelle” ha affermato Daniel Nigro, "Questo dimostra una grande legame con la cittá di Napoli. Ci sono molti pompieri americani che hanno origini italiane, questo fattore implica un’ulteriore correlazione con l’Italia. E' un emozione grandissima vederlo esposto anche qui”.
"E' importante mantenere contatti e rivivere le tradizioni italiane facendole diventare proprie" ha continuato Keith Tanico " dopo la tragedia dell'undici settembre ci siamo tutti sentiti piu' vicini ed abbiamo coltivato amicizie con molte citta' italiane come Venezia, Roma, Napoli, Palermo e Milano"
Gli zampognari, uno di loro venuto apposta da Filadelfia, hanno accompagnato il pomeriggio con il tipico strumento a fiato, la zampogna. Domenico Porco, ha raccontato alla nostra redazione che prima di scoprire questa passione per la musica popolare tradizionale era un musicista jazz. Ma dopo aver ascoltato canti e musiche popolari durante un faló, ha deciso di convertirsi alle sonoritá tradizionali.
Grazie agli zampognari la sede del Consolato a Park Avenue è diventata una vera casa italiana natalizia. In questi giorni infatti nel Bel Paese si cominciano a sentire per le strade di molte città le classiche melodie festive suonate da questi strumenti tradizionali.
E può capitare di sentir suonare il campanello della propria abitazione e trovarseli davanti, davanti alla porta pronti con la loro musica.