Emma D'Aquino con il Console Generale Francesco Genuardi, Letizia Airos e Francesca Di Matteo
Tutto comincia con un furto di peperoni e melanzane, dopo un’infanzia e adolescenza marchiata dalla povertà e dalla fame. Marano, figlio di un bracciante siciliano, ha quattro fratelli e viene da una casa che "puzzava di fame".
Con Francesca Di Matteo
Difficile seguire l'incredibile successione di avvenimenti in cui è coinvolto. Pagine di vita criminali, con processi, tentativi di fuga, condanne, trasferimenti in diversi carceri...,
Con il Console Generale Francesco Genuardi
Emma D'Aquino con gli studenti della St. John University
Quello di Emma D’Aquino è un racconto accurato, distaccato, controllato nei dettagli, cesellato, da cronista, realizzato con grande sensibilità
Emma D'Aquino alla St. John University con la Prof. Katia Passerini e Letizia Airos
Ci sono diversi aspetti che colpiscono di lui. Nelle sue parole si evince una sorta di morale, la sua “morale senza morale”. Qualcosa di primordiale, atavico che origina nelle sue umili e sfortunate origini, in un evidente ’assenza di cultura civica.
Emma D'Aquino alla St. John University
E accanto a quest’uomo, lontana ma intimamente vicina, una donna: la moglie. Sarina non lo abbandonerà mai e le parole di Nino per lei ricamano amore. Le pagine su questa coppia, sui loro figli, sono molto intense.
Emma D'Aquino con l'Ambasciatrice Mariangela Zappia
Viene spontaneo chiedersi: ma è diventato violento in carcere, o lo era già prima? E se fosse nato in un altro contesto sociale sarebbe stato lo stesso uomo? Poteva la sua vita prendere una strada diversa?
Il libro ci lascia però con un senso di speranza, al di là della tragica vicenda che racconta. Si può fare un percorso di ‘redenzione’. Le domande, su come si vive e si costruisce la vita dietro le sbarre oggi, rimangono però tante.