Tooba Gondal è una delle più famose jihadiste britanniche.A soli 21 anni è scappata da Londra per unirsi allo Stato Islamico, divenendo famosa in tutto il mondo come The ISIS Matchmaker. Tooba Gondal è accusata di aver reclutato su internet almeno una dozzina di donne occidentali, tra questa anche delle minorenni, che sono partite dall’Occidente per sposarsi in Siria con dei miliziani dell’Isis. Da qui il soprannome “Matchmaker”. Tooba Gondal, è sorta di “influencer” a favore dell’Isis: con i suoi profili social si suppone che abbia convinto molte ragazze occidentali ad abbracciare la causa e a unirsi allo Stato islamico, sposare terroristi e la loro guerra. Il film “The Matchmaker“, presentato fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia, racconta tutto questo.
Tra il 2014 e il 2017 Gondal è stata molto prolifica sui social media. Non appena ISIS ha cominciato a perdere terreno, è scomparsa da internet.
Due anni dopo la regista Benedetta Argentieri l'ha ritrovata in un campo di prigionia nella Siria del Nord Est, quando ormai l’ISIS aveva perso la guerra contro l’esercito di liberazione curdo, realizzando un'intervista in esclusiva.
Quando si presenta, Gondal allude allo stereotipo della donna passiva, soggiogata dall'uomo sbagliato e non responsabile delle proprie azioni.La sua versione della storia gioca con il pregiudizio sessista e tipicamente occidentale che vede le donne della Jihad solo come accessori e non come soggetti attivi.Tooba è la ragazza amichevole, intelligente e remissiva che vediamo sullo schermo?O è un'estremista violenta e pericolosa?
Il film presenta un'interessante riflessione sullo Stato Islamico che ha terrorizzato il mondo, offrendo un punto di vista inedito: quello delle donne che hanno fatto parte della jihad. Non semplici spettatrici come in tanti pensano ma con ruoli ben definiti. Tra i primi quelli di combattenti e madri.
"L’idea di questo film nasce dall’esigenza di raccontare le donne", dice la regista Benedetta Argentieri, "e in particolare quelle che si sono unite allo Stato Islamico, andando al di là degli stereotipi che le vogliono o vittime, possibilmente di un uomo, oppure fanatiche che inneggiano alla jihad. Migliaia di donne sono partite dall’Occidente per unirsi a ISIS in Siria, una scelta profonda che dice molto della nostra società. Raccontare Tooba, nella sua complessità, ha voluto dire descrivere il ruolo centrale delle donne nello Stato Islamico che sono state madri, mogli, reclutatrici, combattenti e molto altro. E soprattutto capire che nessuno di noi è solo male o solo bene, la sfida è stata raccontare le sfumature".
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