Protagonista del film d’apertura della prima edizione del Festival del Cinema Tedesco [2], Felix Kramer ha risposto ad alcune domande. Free Country. Il film, diretto da Christian Alvart, arricchisce il desolato materiale poliziesco-drammatico con uno sfondo politico. Siamo nel 1992, pochi mesi dopo la caduta del muro di Berlino, con una Germania recentemente riunificata che lotta per ritrovare una propria identità nazionale. Il governo spedisce due detective fuori città: il cerebrale Patrick Stein (Trystan Pütter) dall'ovest, e il brutale Markus Bach (Felix Kramer, dall'est, per indagare la scomparsa di due adolescenti in una piccola città industriale al confine con la Polonia.
Sia in Dogs of Berlin che in Free Country, entrambi diretti da Christian Alvert, interpreti un detective della Germania dell'est. E' una scelta casuale?
Quando ho letto la sceneggiatura di ho compreso che si trattava di due personaggi diversi. Markus in Free Country è in un momento cruciale della propria vita con i suoi scheletri nell'armadio. E' un uomo tormentato dallo stress del lavoro, dalla corruzione dei superiori e dalle cose mostruose che ha fatto con il suo lavoro da sicario nel blocco orientale. E' corpulento bevitore dalla lingua lunga. Non è una storia di uomini buoni che combattono male, ma di personaggi decisamente antieroici che cercano di uscire dal decadimento morale che il loro paese fatica a riconciliare.
Cosa hai amato di più del tuo personaggio?
Il rapporto burrascoso tra i due pliziotti sembra una metafora di antiche divisioni tra le due parti della Germania cha ancora non sembrano essersi rimarginate
Esattamente. Markus desidera potersi lasciare alle spalle gli anni trascorsi a terrorizzare dissidenti e aiutare questa comunità che nè pronta ad abbracciare pienamente la sua nuova libertà come non lo è lui. L'evoluzione personale di entrambi i personaggi è una metafora di chi sono e della Germania divisa da cui provengono. Il motivo per cui due ragazze sono scomparse e il modo in cui l'autore ha finora eluso la cattura sono saldamente radicate nei cambiamenti geopolitici che si verificano intorno a loro. Patrick e Markus sono gravati dalla vergogna, proprio come il loro paese. A più di trent'anni dalla riunificazione tocca parlare ancora di muri, non fatti di cemento e mattoni come quello che tagliava Berlino a metà ma che ne sono una specie di propaggine immateriale.E tuttavia rimane molta diffidenza reciproca, e molta insoddisfazione.
Il film ha inaugurato la prima edizione a Roma del Festival del cinema tedesco. Sei la star di a celebre serie tv di Netflix Dark hanno fatto conoscere il cinema tedesco al grande pubblico. Cosa ne pensi di questo seuccesso?
Una nuova generazione di registe e registi sta facendo tendenza nel nostro cinema da sempre stato venerato nel mondo per la sua storia, per il cinema di Weimar e per personaggi come Rainer Werner Fassbinder e Wim Wenders, ma raramente è stato davvero amato. Film come Free Country, Dogs of Berlin e la serie Dark e molti altri si sono rivelati un colpo di fortuna per il cinema tedesco sotto molti punti di vista, riuscendo anche a scalzare l’immagine di un cinema unicamente destinato a un pubblico di nicchia. I nuovi film mostrano, al di là di eccessivi stereotipi, su cosa significhi essere nato in Germania, e arricchendo così il cinema tedesco di nuove tematiche. Ora più che mai si ha bisogno di cambiare lo sguardo e gettare il cuore oltre l'ostacolo per risollevare un settore che ha sofferto molto a causa di una pandemia che ci ha costretti tutti a casa.
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[2] https://www.festivalcinematedesco.it/