L’autore, attraverso il ricordo e la descrizione di quegli anni, ricostruisce un mondo ormai lontano ma vivace, con grandi energie e tanta voglia di emergere; diventa metafora di questa grande vitalità proprio l’essere gracile dell’autore, combattuto con vitamine B12, e che, con grande autoironia, è il motivo ricorrente per descrivere quegli anni che si pongono a cavallo tra il boom e i tragici anni di piombo.
“Ero gracile” conduce così, senza alcuna pesantezza, a rendere cosciente il lettore sia dei vasti cambiamenti intervenuti in questi anni sia delle nuove sfide che questi cambiamenti apportano (si veda ad esempio la descrizione del problema ecologico dello smaltimento dei rifiuti). Il progresso quindi appare da un lato come un oggettivo miglioramento degli standard di vita ma, dall’altro, non vengono sottaciuti i nuovi problemi che esso pone come, per riprendere il tema della gracilità, la questione dell’obesità che, vera piaga sociale negli Stati Uniti, assurge a contraltare, reale e metaforico, di ciò che veniva combattuto, durante l’infanzia, a suon di vitamine.
Tutto ciò affrontando temi di vita quotidiana degli anni ’60 di cui alcuni dimenticati e altri, come l’emigrazione, a tutt’oggi ben presenti in Italia. Il tono generale del testo ne raccomanda la lettura; ironico, pungente, mai sopra le righe e mai faticoso, le pagine scorrono con una facilità che non scade nella superficialità ma ci consente di prender coscienza di questioni importanti attraverso il sorriso.
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Domenico (Dom) Serafini dirige a New York “VideoAge”, mensile di primaria importanza per la produzione e la vendita di contenuti televisivi. Autore di vari volumi sul mondo della televisione è collaboratore di importanti testate americane (come “L’italo-americano” di Los Angeles e “America Oggi” di New York) e italiane (“Il Messaggero”, “Il Sole 24 Ore”).
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