Fondato nel 1971 dall’allora diciottenne film maker Claudio Gubitosi, oggi storico direttore artistico, il Giffoni Film Festival, si è negli anni trasformato in una vera e propria experience, una piattaforma interattiva dove non solo i più giovani sono spettatori ma anche protagonisti, attori, giudici; una fucina di idee e di stimolazioni estetiche, un progetto di ampio respiro, che propone tutto l’anno corsi, incontri ed iniziative speciali per i ragazzi.
Partito come un evento prettamente regionale, la rassegna si svolge presso Giffoni Valle Piana provincia di Salerno, la manifestazione ha allargato di anno in anno sempre di più i propri orizzonti diventando un punto di riferimento internazionale ed un appuntamento imprescindibile per la produzione cinematografica di film per ragazzi.
La Giffoni World Alliance è difatti ad oggi una rete presente a Hollywood, in Australia, Albania, Polonia, Dubai; un canale di comunicazione che ha permesso al Giffoni di consolidarsi come agenzia internazionale nell’ambito della cultura giovanile.
Tanti gli ospiti illustri, da Meryl Streep a Robert De Niro, Oliver Stone, John Travolta, Wim Wenders, Jeremy Irons, Kathy Bates, Roman Polanski, Sergio Leone, Michelangelo Antonioni, Alberto Sordi; negli anni le grandi stelle del cinema hanno incontrato i giovani del Giffoni regalando loro la loro esperienza artistica e di vita. Anche il maestro François Truffaut si interessò al festival tanto da dichiarare: “Di tutti i festival di cinema, quello di Giffoni è quello più necessario”; frase che ben sottolinea l’importanza dell’intento pedagogico della rassegna.
Quest’anno il festival vedrà come super ospiti personalità del calibro di Matteo Garrone, Ricky Menphis, Nicholas Hoult, Gabriele Mainetti, Paolo Genovese, Chiara Francini, Gabriella Pession Ivan Cotroneo, e l’attore Nicholas Galitzine star di New York Academy, uno tra i film più attesi del festival, esclusiva anteprima nazionale della rassegna. Uno spettacolare film-performance ambientato tra i grattacieli di New York, incentrato sul mondo della danza e sulle aspirazioni di giovani artisti. Creato dalle stelle di Broadway Michael Damian e Janeen Damian, il film si avvale del grande coreografo Dave Scott che ha saputo trasportare al cinema la spettacolarità della danza in teatro.
104 i film che verranno proposti ai giovani giuristi che quest’anno sono 4.150, provenienti da oltre 50 Paesi e suddivisi per fasce d’età: Elements+3, bambini dai 3 ai 5 anni, Elements+6, dai 6 ai 9, Elements+10, dai 10 ai 12, Generator+13 per i ragazzi dai 13 ai 16 anni, Generator+16 per i ragazzi dai 16 ai 17 anni, e Generator+18 per i ragazzi dai 18 anni in su). I film in gara si contenderanno il Gryphon Award per le categorie miglior lungometraggio e cortometraggio.
Ogni anno il festival sceglie un filone tematico che guida la selezione delle opere proposte. Quest’anno la direzione artistica si è concentrata sull’idea di Destinazioni, ricalcando l’archetipo drammatico del viaggio dell’eroe, che dal mito greco alle narrazioni moderne è rimasto il modello principale di ogni storia. Destinazione intensa come punto di arrivo dell’eroe ma anche metaforicamente come il cammino dei piccoli ragazzi del Giffoni per cui i film possono essere delle sentinelle, dei mentori che indicano la strada da percorre nel viaggio di ricerca di se stessi in un momento storico dove trovarsi è la meta più ambita.
Anche il poster della manifestazione, ideato dallo street artist Gary Baseman, riprende l’idea di Destinazioni, con i suoi viaggianti super eroi cartonati.
Complessa la proposta tematica di quest’anno, dalle avventurose storie di amicizia ed eroico coraggio a temi più impegnati come quelli del bullismo, dell’immigrazione e dell’omosessualità.
Tra i 24 cortometraggi della categoria Elements+3 spiccano due giovani registi italinai: Luca Bigliazzi con il cortometraggio Dummysaurus: The impossibile tanning e di Fabrizio Gammardella con Sissy’s dream.
La sezione Elements+6 presenta la prima internazionale del lungometraggio Zip&Zap and the Captain’s Island del regista spagnolo Oskar Santos, sequel di Zip&Zap and the Marble Gang che aveva già trionfato nella stessa categoria nel 2014. Nella stessa categoria Snowtime! dei registi canadesi Jean-François Pouliot e François Brisson con la colonna sonora filmata da Celine Dion. Tra i corti in gara in questa sezione altri due italiani: Nino&Felix di Lorenzo Latrofa e Marta Palazzo e Il mio cane si chiama vento di Peter Marcias.
Anche nella sezione Elements+10, tra le varie proposte internazionali di storie di giovani comuni eroi come Fortune favors the brave di Norbert Lechner (Germania) o Blue Bicycle di Umit Koreken(Turchia), troviamo la presenza di due giovani registi italiani, sempre nella categoria cortometraggio: An afterthought di Matteo Bernardini (Italia) e Butterflies di Lisa Riccardi.
Argomenti di attualità e rivisitazioni storiche nella categoria Generator+13. Fog in August di Kai Wessel (Germania), ambientato nella Germania nazista, racconta la storia vera di Ernst Lossa, un ragazzo tredicenne proveniente da una famiglia di zingari, deportato in un ospedale psichiatrico dove i nazisti praticavano l’eutanasia come forma alternativa di genocidio. King Jack del regista americano Felix Thompson tratta invece della controversa tematica del bullismo giovanile.
Generator+16 presenta l’interessante My name is Emily di Simon Firzmaurice, una produzione indipendente irlandese che narra la storia di una coraggiosa tredicenne che prova a liberare il padre, uno scrittore visionario, dal reparto psichiatrico in cui è stato internato, una storia di redenzione. Il film ha come protagonista Evanna Lynch, l’amatissima Luca Lovegood della saga di Harry Potter.
La sezione più adulta del festival invece, Generator+18, propone una ricca varietà di titoli provenienti da tutto il mondo. Tra tutti spicca From Nowhere di Matthew Newtonw (USA), che vede nel cast nomi importanti come quello di Julianne Nicholson attrice di Boardwalk Empire e Dennis O’Hare, conosciuto dal grande pubblico per i suoi ruoli in American Horror Story, True Blood e in Dallas Buyers Club.
Tre gli italiani presenti nella sezione cortometraggi fiction di questa categoria: Bellissima di Alessandro Capitani, Duale di Gianluca Santoni e A metà luce di Anna Gigante.
L’universo giovanile è scandagliato con profondità di visione e trasparenza narrativa nella categoria dei documentari, Gex Doc. Anche in questa sezione si distingue un italiano, Alessandro Piva, già vincitore del David di Donatello nel 2000 come miglior regista esordiente per La capa gira. Quest’anno presenta My room (Camera mia), uno spaccato intimo della vita di alcuni ragazzi pronti ad entrare nell’età adulta con tutti i loro sogni, desideri, turbamenti, le loro opinioni sull’amore, il sesso, la politica, il futuro.
Di grande impatto anche Facebookistan del danese Jacob Gottscahu, una tagliente analisi del social network che ha cambiato i parametri della comunicazione moderna ed ha sfidato i principi base della democrazia: il diritto d’espressione ed il diritto alla privacy.