Fabio Volo, showman, conduttore radiofonico, presentatore televisivo e doppiatore, è ormai da tempo noto per la sua carriera da scrittore, in grado di innescare un fenomeno mediatico virale in Italia e nei ventidue paesi del mondo in cui i suoi libri sono stati tradotti.
Autore di grande carisma Volo, è tornato a New York per presentare il suo ultimo romanzo “ La strada verso casa” lo scorso 19 Marzo presso l’Istituto di cultura italiana, dove ad introdurlo sono stati presenti ospiti di grande rilievo nello scenario culturale italiano.
“ Prima di questo evento mi è capitato di leggere qualche articolo su questo romanzo e di notare come i critici sostengano che i libri di Fabio Volo siano fatti per una generazione tra i venti e i quaranta anni. Io come molte altre persone all’interno di questa sala ho superato quella soglia” scherza Natalia Quintavalle, Console generale d’Italia. “Invito tutti a leggere questo libro per ricredersi”.
E infatti la capacità di raccontare la quotidianità e le difficoltà che ogni giorno ognuno di noi deve affrontare sono le armi vincenti di uno scrittore tanto amato quanto discusso in Italia. “Mi piace raccontare la difficoltà del quotidiano in quanto penso che nella semplicità si nasconda il divino” ci spiega Fabio Volo.
Ed è Il suo stile semplice e diretto, a volte criticato, ad essere in realta’ ciò che colpisce il lettore.
Un lettore che non puo’ non immedesimarsi nelle storie dei personaggi a cui Volo da vita.
Critiche a parte, sono i numeri a parlare. In un paese dove un italiano su due legge al massimo un libro all’anno, 28.000 persone dopo solo la prima settimana dall’uscita del suo romanzo hanno deciso di leggere, forse come unica lettura dell’anno, proprio il libro di Fabio Volo ci spiega il Professor De Sanctis.
L’autore infatti ci rende protagonisti delle sue storie attraverso il racconto delle vite di persone che come noi sono messi di fronte a scelte e quindi a tutti quei sentimenti di paura, confusione ma anche adrenalina che le scelte comportano.
“Io costringo i miei personaggi a fare una scelta. Non scegliere è come guidare una macchina ed accelerare senza mai mettere la marcia. La marce sono le scelte che noi facciamo, che siano queste sbagliate o giuste. E quando la marcia non viene ingranata anche se la sensazione è quella di spingere l’acceleratore in realtà ci si ritrova sempre al punto di partenza”.
E’ il caso di Giacomo, protagonista di “il Giorno in più” , romanzo di grande successo con circa un milione di copie vendute in Italia e presentato a New York presso l’Istituto di Cultura Italiano nel 2009.
Storia di un uomo di successo che vive la sua vita intrappolato in una quotidinita’ fatta di semplici cerezze e superficialita’. Certezze che verranno poi totalmente messe in dubbio dall’incontro con Michela e che porteranno il protagonista finalmente a scegliere di correre un rischio e ad aprirsi a vivere l’amore.
Volo riesce a mettere su carta con una semplicità straordinaria angosce, gioie e sentimenti che sono parte di una battaglia che tutti noi, come lui, inevitabilmente viviamo ogni giorno.
“Credo che ci sia sempre qualcosa di autobiografico in quello che decido di raccontare ” ci spiega l’autore “ogni volta che scrivo un libro racconto qualcosa che per me è stato importante” e infatti troviamo un po’ di Volo in tutti e sette i suoi romanzi.
Coinvolgendoci con grande maestria nelle avvanture di vita dei suoi personaggi , eroi di tutti i giorni, Volo ci trasmette la forza di capire che cambiare, liberarsi ed essere felici e’ una cosa possibile e che dipende da noi.
La liberta’ che sta nel cambiamento Volo ce la racconta anche attraverso Elena, protagonista del libro “Le prime luci del mattino”. Una donna oppressa da un matrimonio ormai finito, convinta che “due infelicità insieme possano dare vita ad una felicità” fin quando delle scelte coraggiose la porteranno a liberarsi della sua relazione e a iniziare una nuova vita.
Fabio Volo mette davanti ad un bivio anche i protagonisti del suo ultimo romanzo. Questo libro infatti racconta la storia di due fratelli che durante la loro adolescenza vivono la difficile situazione di avere una madre malata in casa. Il racconto è ambientato nell’Italia festosa e superficiale degli anni ottanta “ma in un momento in cui tutto il mondo esplode di felicità ed è in fervore sembra come se i due fratelli non siano invitati a questa festa” ci racconta Fabio Volo.
Quando la madre muore, con lei svanisce anche il padre costretto dal lavoro e dall’incapacità di gestire una tale situazione. In questo modo i tre si accorgono di non essere più una famiglia ma solo uomini che convivono. Le reazioni dei due fratelli a questa situazione saranno opposte. Andrea il più grande, deciderà di pianificare la sua vita in maniera linearmente razionale sostituendo inconsapevolmente la figura della madre. Marco al contrario, incapace di decidere, comincerà a vivere una vita più dissoluta che lo porterà ad andare a vivere a Londra.
Le loro vite prenderanno quindi direzioni opposte finche’ la malattia del padre non li costringerà a riavvicinarsi di nuovo e forse ad iniziare a scegliere di capirsi per la prima volta.
Modello di una letteratura nuova, lontana dal modo di scrivere artificioso che per anni ha sempre costituito lo standard base del nostro etichettare come letteratura un opera, Volo infrange gli schemi rendendo eroico il reale,con un linguaggio che ci appartiene e che rende vivi più che mai i personaggi delle sue opere. Sintomo di un modo di scrivere vicino al grande pubblico che diventerà magari una nuova convenzione della letteratura.
Un coinvolgente romanzo che racconta dolore, felicita’ e amore con la profondità e la semplicità che da sempre contraddistinguono lo stile artistico di Fabio Volo. Best seller in Italia sara’ presto disponibile nella versione inglese anche in America.
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