E’ il suo ultimo giorno da direttore nell’Istituto di Cultura Italiano di New York [2]. Dopo quatto anni il professor Riccardo Viale lascia il palazzetto di Park Avenue, centro importantissimo di promozione della cultura, per così dire istituzionale.
Lo andiamo a salutare e raccogliamo da lui anche un breve resoconto, con alcune considerazioni, sul lavoro di diffusione della cultura italiana dell’istituzione che ha diretto.
Partiamo dalla novità, che lancia proprio l’ultimo giorno del suo mandato. La lascia al suo successore e a tutti coloro che amano la cultura italiana.
Infatti, tenendo il suo iPhone in mano, con orgoglio ci dice:
“Concludo il mio mandato presentando un contributo innovativo. Una 'app' che consente agli utenti di cosultare il calendario degli aventi dell’Istituto di Cultura di New York, ma anche di informarsi sui maggiori eventi che si svolgono in tutte le città italiane sotto il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali."
Gli chiediamo il perchè di questa innovazione.
“Ho sempre creduto che l’Istituto di Cultura debba diventare un 'hub' del meglio della cultura italiana. Non deve informare solo sulla proposta culturale negli USA, deve anche raccontare gli eventi che si svolgono in Italia. L’Istituto puo' essere il canale attraverso cui gli americani si informano anche su questo”.
Dunque un ponte verso l’Italia per i cittadini americani ...
“Il mandato dell’Istituto non permette di sostenere iniziative straniere in italia. Però credo che debba anche essere capace di svolgere un lavoro che abbia un ritorno sull’Italia. Per questo, per esempio, ho organizzato nel corso della mia direzione premi ed iniziative legate ai giovani. I giovani sono venuti qui grazie ad i premi che abbiamo istituito. Poi sono ritornati in Italia e hanno svolto loro il ruolo di quel ponte che ci occorre.”
Riccardo Viale si dice contento di aver poi contribuito a distogliere l’attenzione degli americani da un certo modo di concepire la cultura italiana. “Siamo riusciti, con gli eventi che abbiamo organizzato e sostenuto, a mostrare che la cultura italiana non si riferisce solo al periodo classico, al Rinascimento, al Barocco”
E quale è la più grossa difficoltà che si incontra nel promuovere la cultura italiana?
“Appunto, far percepire la nostra contemporaneità agli americani che categorizzano gli italiani con qualcosa di legato al passato. C’è invece un Paese pieno di eccellenze culturali oggi. Ma ancora oggi, ad esempio, spiegara l'importanza delll’arte contemporaea italiana è difficile. Molti americani quando pesnano all'arte italiana pensano esclusivamente all'arte classica. Ma qualcosa sta cambiando, i successi delle aste tra New York e Londra dimostrano per esempio che finalmente le nostre opere del dopoguerra si stanno conquistando un loro spazio."
E ci sono - gli diciamo - per la prima volta in conteporanea due mostre sul futurismo italiano a New York. Al CIMA [3] con Fortunato Depero e al Guggenheim [4] …
“Si infatti. E sono fiero della personale del prossimo anno su Burri. L’ho proposta nel 2010, ben cinque anni fa. Sarà la consacrazione di un grandissimo artista italiano".
Tocchiamo un argomento difficile. Quello del budget, non certo ampio, stanziato per l’Istituto di Cultura. Rimaniamo sorpresi dal fatto che Viale non si lamenti.
“Certo i finanziamenti dall’Italia non sono ricchi, ma se si lavora su una co-organizzazione con altre istituzioni e con i privati, dividendosi i costi e facendo un buon lavorofundraising con le aziende, si riesce a realizzare molto. Alla fine della mia gestione lascio persino un residuo, non siamo in rosso. E abbiamo avuto almeno tre eventi a settimana.”
Riccardo Viale è stato anche l’ ideatore e creatore della FondazioneNY [5], insieme al Presidente, il noto designer Massimo Vignelli [6]. Entrambi hanno, con grande convinzione, sostenuto la necessità dello "scambio di giovani". “E’ importante portare nel nostro Paese talenti americani, così come a dare risalto agli italiani che si affermano negli Stati Uniti. “
LaFondazioneNY, nata poco più di un anno fa, ha già organizzato diverse iniziative in questo senso, tra queste: The Gotham Prize 2013, il Top Young Industrial Designers Prize, il Young Italian Filmmakers Prize 2013 e il ISNAFF Award for the Humanities.
“La Fondazione, continua.” Ci dice Viale: "E’ nata per sostenere le iniziative culturali italiane, soprattuto correlate all’Istituto. Ora siamo in un momento di evoluzione. Saranno promosse anche iniziative culturali di americani in Italia. Verrà fatto in maniera bilaerale, soprattutto attraverso i giovani e organizzando scambi per consentire anche agli americani di formarsi in centri di eccellenza italiani.”
Ritorniamo quindi, anche parlando della mission de LaFondazioneNY, a quel concetto a cui Viale tiene e su cui ha impostato il suo lavoro di direttore. Alla necessità di vero ponte culturale tra Italia e America che punti sulle risorse umane. Ad un continuo scambio culturale tra i due Paesi.
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L'applicazione iPhone dell'Istituto Italiano di Cultura di New York
L'applicazione informa sull'Istituto, la sua storia e le sue attività e presenta il calendario completo e aggiornato degli eventi organizzati a New York.
Particolare innovativo: grazie ad un accordo con il Ministero dei Beni Artistici e Culturali (MiBAC), la app offre anche un calendario intitolato "Main Events in Italy": una selezione dei maggiori eventi organizzati o patrocinati dal Ministero dei Beni e delle attività Culturali nelle maggiori città italiane.
Uno strumento perfetto sia per gli "italofili" di New York che per il turista americano in visita in Italia.
Source URL: http://test.iitaly.org/magazine/focus-in-italiano/arte-e-cultura/article/gli-eventi-culturali-italiani-portata-di-app
Links
[1] http://test.iitaly.org/files/appistitutoculturanewyork1392611612jpg
[2] http:// http://www.iicnewyork.esteri.it/IIC_NewYork/Menu/Istituto/
[3] http://www.italianmodernart.org/coming-soon/
[4] http://www.guggenheim.org
[5] http://lafondazioneny.org/
[6] http://www.vignelli.com