Quando, tre anni fa circa, l’ex Presidentessa Rosella Sensi, decise di vendere la maggioranza delle sue quote societarie ad un gruppo di investitori americani, l’AS Roma è diventata la prima squadra del campionato italiano di Serie A, ad avere una proprietà’ straniera, statunitense per la precisione.
Ecco perché, la presenza di un “Roma Club” a New York, una delle città più importante degli Stati Uniti e del mondo intero, è molto interessante sia per la squadra, sia per i tifosi stessi. Il Presidente di questo club è Giovanni Peluso, avvocato, arrivato in America per studiare 22 anni fa, ma poi, quasi per caso, trasferitosi definitivamente nella Grande Mela.
Entrando nell’ufficio di Giovanni, oltre a respirare un’atmosfera cordiale ed amichevole, si capisce subito di essere di fronte ad un vero romanista. Sulla sua scrivania campeggia, in primo piano, una targa raffigurante il simbolo dell’Unione Tifosi Romanisti (UTR), alle sue spalle c’e’ una bandiera giallorossa lasciata da alcuni visitatori del club ed, infine, riposta con cura in un cassetto, la maglietta autografata di Francesco Totti, il capitano della Roma, che Giovanni mi mostra con orgoglio. Parlavamo prima di amicizia, ed è forse questa la parola “magica” del Club; guardando e tifando insieme la Roma a New York, si possono infatti ricordare momenti passati vissuti insieme, incontrare nuove persone e creare, appunto, nuove amicizie. Tutto questo sempre, però, con i colori giallorossi nel cuore, perché, come ci tiene a sottolineare Giovanni: “Quello che manca di più qui a New York, non è Roma, ma La Roma”.
Giovanni racconta molto fiero l’idea e la nascita del Club: “E’ nato tutto come in un sogno; una sera, a cena, cinque anni fa, io e altri amici rigorosamente romanisti, ci chiediamo: perché non fondare un Club della Roma qui a New York? E’ partito, quindi, tutto per caso, ma poi è diventato un vero e proprio lavoro. Siamo un’organizzazione no profit, abbiamo un nostro piccolo merchandising – vendiamo cappellini e magliette, ma, in sostanza, ci autofinanziamo. Inoltre, siamo affiliati all’UTR, di modo che, ogni domenica possiamo portare un nostro striscione nella Tribuna Tevere dello stadio Olimpico di Roma”.
Chiaramente le difficoltà non sono mancate e, tuttora, non mancano: “Quello di cui soffriamo di più riguarda il fatto di non avere una sede fissa dove poter vedere le partite insieme ai soci, agli appassionati o a semplici curiosi. Quest’anno ci siamo riuniti al ristorante “Tartina” (653 Ninth Avenue), ma abbiamo avuto molte esperienze in vari locali dai quali, per alcuni motivi, ci siamo dovuti allontanare. Poi purtroppo, a Manhattan gli affitti sono proibitivi”. E’ inevitabile, a questo punto, un piccolo appunto provocatorio riguardo la nuova società americana, la quale sta cercando di far conoscere il marchio Roma all’estero, e potrebbe approfittare della presenza di un “Roma Club” a New York. Su questo tema Giovanni un po’ si rattrista: “Credo che potremmo essere molto utili alla diffusione del marchio Roma nel mondo; purtroppo, però, dalla società non riceviamo nessun aiuto e nessuno ci ha ancora contattato. L’unica cosa che possiamo offrire è un codice promozionale – che però non da’ diritto a nessuno sconto – per seguire insieme ai tifosi della Roma, le partite che la squadra disputerà negli USA nella sua tournee’ estiva”.
Inevitabile, infine, una piccola parentesi calcistica: “Per noi romanisti questi sono stati due anni pieni di delusioni. Per quanto mi riguarda, ho però fiducia nella società e spero che si possa costruire qualcosa di importante”.
Saluto Giovanni, lo ringrazio ed esco dal suo ufficio con in tasca la tessera numero 202 di socio del “Roma Club New York”.
Per maggiori informazioni sul Club e sulle iniziative proposte, basta consultare il sito internet: www.romaclubnewyork.org [2]
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[2] http://www.romaclubnewyork.org