Attraverso un premio dedicato ai giovani talenti del cinema italiano, Young Italian Film Director Prize 2011, l'Istituto Italiano di Cultura di New York vuole ribadire il suo interesse nei confronti di una settima arte nazionale ancora fresca e promettente. I film infatti premiati sono stati oggetto di molte attenzioni, sin dal loro esordio, da parte della critica ed hanno già ottenuto diversi riconoscimenti sia nazionali che internazionali.
E, Classe '76 per Silvia Luzi, '78 per Luca Bellino e '80 per Fabio Mollo, sono i vincitori della prima edizione, tutti e tre hanno un passato recente interessante che lascia intravedere una promessa di successo per il futuro prossimo.
Presenti durante la proiezione in programma lo scorso 23 maggio nella prestigiosa sede di Park Avenue, i tre vincitori si sono messi a confronto con pubblico e stampa nella tavola rotonda che ha seguito la visione delle due opere vincitrici: “La Minaccia” di Luca Bellino e Silvia Luzi e “Giganti” di Fabio Mollo.
In “Giganti”, Fabio Mollo mette in atto il consiglio principe per i giovani artisti, occuparsi diciò che si conosce bene, ma veramente molto bene. In questo caso, sin dalla nascita. Quindici minuti di un dilemma di formazione che raccontano la storia del quindicenne Pietro, impegnato a diventare uomo nella complessa realtà calabrese. Ambientato nel paese d'origine di Mollo, questo villaggio vicino Reggio Calabria è stato per anni “il luogo da cui fuggire – ha raccontato il regista – così, quando mi sono dovuto cimentare con il mio corto di fine corso per il Centro Sperimentale di Cinematografia, ho deciso di affrontare questo mio personale scoglio e tornare lì”. La volontà di affrontare i propri fantasmi ha, dunque, sposato la voglia di fare del “vero cinema italiano – ha ribadito Mollo appena presa la parola – perché io credo veramente nel nostro cinema”.
Alcune figure, ancora solo abbozzate nel cortometraggio – come l'androgina adolescente che Pietro difende dal bullismo del “capo branco” e dall'omertà dei suoi coetanei – hanno sollevato molto interesse nel pubblico presente, dando al regista spunti per riflettere su possibili ulteriori sviluppi della trama e dei personaggi. Infatti, nonostante l'argomento non sia stato affrontato durante la serata, in altre occasioni è già stata ventilata la possibilità di trasformare “Giganti” in un lungometraggio.
Già menzione speciale per la regia ai Nastri d'Argento nel 2008, “Giganti” nel 2009 vince il Cinemaster, progetto annuale per giovani registi italiani organizzato da Studio Universal. All'epoca solo ventinovenne, il giovane regista calabrese viene velocemente proiettato nella realtà degli Studios di Los Angeles; gli viene, infatti, offerta la possibilità di vivere e studiare il dietro le quinte delle grandi produzioni holliwoodiane per due settimane.
Lontano dalle luci dello show business, ma comunque al centro di molte attenzioni da parte di istituzioni, festival e stampa, è il documentario sul Venezuela di Chávez intitolato “La Minaccia”. Girato da Luca Bellino, regista documentarista e professore all'Università Roma Tre, e da Silvia Luzi, giornalista free lance che collabora con la Rai, il film racconta i sei mesi di campagna elettorale per la presidenza «illimitata» chiesta da Hugo Chávez. Nello sfondo, la vita e le immagini di un paese diviso tra l'eccitazione di una rivoluzione e la paura di una deriva totalitaria.
Alla sua realizzazione, storia e promozione è stato dedicato un intero sito. Trasmesso in oltre venticinque festival, in tv il documentario è rimasto bloccato per quasi due anni. Uscito in DVD nel 2009, “La Minaccia” era diventato un piccolo caso italiano. la Rai, infatti, lo aveva acquistato immediatamente per inserirlo in uno speciale su Rai Uno. In realtà, la tv nazionale ha semplicemente lasciato scadere i diritti senza mai mandarlo in onda. Acquistato, infine, da Sky, in Italia è stato trasmesso da Current nel settembre del 2009.
Ed è stata proprio con una serie di domande ai due documentaristi che Andrea Visconti, giornalista de La Repubblica e L'Espresso e moderatore della serata, ha inaugurato la tavola rotonda. Coinvolto soprattutto dalle molteplici possibili interpretazioni del titolo di questo lungo docu-film, plularità che emerge molto più chiaramente dopo la visione del documentario, Vincenti ha interrogato Bellino e Luzi.
“Ma voi due, personalmente, a quale Minaccia vi riferivate quando avete deciso per questo titolo?”
“È questo il senso del titolo – ha risposto Bellino – si apre a diverse letture, le minacce sono tante, ad ognuno la sua interpretazione”.
Numerose le domande da parte del pubblico, che si è intrattenuto fino a tardi per poter interrogare i protagonisti della tavola rotonda, molto coinvolto dagli aspetti più tecnici del modus operandi e dei vantaggi del lavorare e collaborare con le piccole produzioni, rispetto alle ben più note “majors”.
Invitati a rispondere alle domande del moderatore e del pubblico anche Antonio Campos, scrittore e sceneggiatore; Isa Cucinotta, Managing Director of Education e Program Associate per il New York Film Festival and New Directors/New Films Festival; Julia Pacetti, Presidente e Fondatore della JMP Verdant e David Klein, Senior Director della New York Film Academy, che ha inoltre offerto ai tre vincitori un corso di otto settimane nella propria istituzione.
Un'occasione interessante quella proposta dall'Istituto di Cultura di New York dedicata a due “rami minori”, ma non per questo meno produttivi, dell'arte cinematografica italiana. Soprattutto un appuntamento per scoprire tanto il Venezuela di Chávéz quanto la Calabria del giovane Pietro attraverso gli occhi di tre promesse del cinema italiano.
Source URL: http://test.iitaly.org/magazine/focus-in-italiano/arte-e-cultura/article/young-italian-film-director-prize-2011
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