Legge una frase su di un giornale : “Non puoi avere un posto preferito finché non li hai visti tutti” e le arriva l'ispirazione per un viaggio. Così comincia l'avventura della fotografa riminese Giulia Piccari che espone le sue foto dal 17 al 28 febbraio alle Jadite Galleries [2], 413 West 50th Street NY.
E così ci parla del suo viaggio attraverso le città americane: “Avevo voglia di tornare al colore” dice, “ dopo tanto tempo passato a lavorare per pubblicità e passerelle avevo bisogno di un mio reportage. Non paesaggi, ma persone. E posti, luoghi che si unissero gli uni agli altri nel mio modo di raccontare l’America”.
I pannelli della mostra intitolata “On my way [3]” sono coppie di foto raccolte qua e là durante un anno di viaggio, accostate per analogia o per contrasto: la saracinesca di un negozio chiuso e la spiaggia bagnata dal mare; braccia che si sporgono dai vagoni di un treno con la pianura soleggiata intorno e l’interno di una casa fotografata con un'istantanea Polaroid; il lento salire di un tram e di un pulmino anni ’70 per le strade di San Francisco e lo sfrecciare di una moto davanti ad un moderno autobus.
“ L’America è il paese che mi ha dato di più” dice, “ è la terra dove nessuno ti bloccherà se sbagli un reportage, dove impari che devi continuamente provarci”. “O non ti fermi o muori”, è il messaggio di una delle sue fotografie selezionata per il concorso dal tema ‘Immigrazione e cibo’ promosso dall'IMAF [4], International Migration Art Festival, in cui ritrae un barbone con il piede su un carrello coperto in viso da un uomo che arriva correndo davanti a lui.
Giulia lavora negli Stati Uniti dal 2007 per concerti, set cinematografici, eventi teatrali. Ha collaborato con riviste di moda, per il NYTimes [5],La Repubblica [6], Il Corriere della Sera [7], per la Rai [8]. Ha lavorato con Fabio Volo [9], Gloria Estefan [10], Cindy Lauper [11]. Nel 2003 ha un vinto un concorso presieduto dal regista Tornatore [12]. “Tutto ha avuto inizio a Londra, mi ero iscritta ad un corso di fotografia, indecisa sul mio futuro. Alla prima lezione avevano spento la luce e ci avevano detto di arrotolare un rullino al buio. Mi accorsi che in pochi secondi l’avevo fatto ed ero stata la prima a finire. Lì ho pensato che forse quella era la mia strada, che valeva la pena iniziare questa avventura”. E continua “ Sto pensando ad un nuovo viaggio, questa volta coast to coast, con un taglio diverso da queste foto, per un nuovo racconto”.
Source URL: http://test.iitaly.org/magazine/focus-in-italiano/arte-e-cultura/article/le-jadite-galleries-di-new-york-ospitano-la-mostra
Links
[1] http://test.iitaly.org/files/img19981298568252jpg
[2] http://www.jadite.com/
[3] http://www.kickstarter.com/projects/giullipet/on-my-way-project-to-my-grandfather-and-to-his-bea
[4] http://milano.imafestival.com/cms/arte_visiva/
[5] http://www.nytimes.com/
[6] http://www.repubblica.it/
[7] http://www.corriere.it/
[8] http://www.rai.it/
[9] http://www.fabiovolo.net/
[10] http://www.gloriaestefan.com/www/
[11] http://cyndilauper.com/
[12] http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Tornatore