È una delle tradizioni più radicate e sentite tra gli italo-americani che ormai da più di un secolo, puntualmente nel mese di luglio invadono le strade del distretto di Williamsburg a Brooklyn con la loro tradizione, fede, i loro colori, la loro musica e cibo. La Festa del Giglio [2], giunta alla sua centoventitreesima edizione, prende il via mercoledì 7 luglio per protrarsi sino alla cerimonia di chiusura di domenica 18 luglio.
i-Italy ha incontrato Carl Bonomo, Chairman of the Annual Feast “Il Giglio” e Steve Acunto, vice console onorario della Repubblica Italiana e presidente dell’Italian Academy Foundation, per farsi raccontare cosa rappresenti oggi per la comunità di Williamsburg questa ricorrenza.
“La Festa del Giglio ha da sempre costituito, sin dalla sua nascita risalente a più di cento anni fa, un momento fondamentale per mantenere viva una tradizione importata in America dai nostri nonni e per celebrare la fede cattolica. Quando gli immigrati italiani sono giunti in questa parte della città, la Chiesa ha cercato di tenerli insieme, formando una comunità che si è sempre più espansa sino ad occupare una porzione assai considerevole del quartiere di Williamsburg.
Inizialmente questa zona era quasi esclusivamente abitata da italiani, e la Chiesa ha qui storicamente svolto un ruolo essenziale per compattare questa comunità di immigrati, la domenica, ad esempio, era il momento interamente dedicato alla Chiesa e al cibo. Oggi la situazione è un po’ cambiata: molti dei figli delle prime generazioni di immigrati italiani si sono spostati altrove, in altre parti della città, e il quartiere di Williamsburg ha cominciato a essere popolato anche da altri gruppi non italiani; ma la Chiesa si è sempre sforzata di includere tutti.
Tuttora se giri per le strade di Williamsburg trovi una presenza
consistente della storia della comunità italiana qui a New York, e la Festa del Giglio, che riunisce in realtà due celebrazioni, quella di San Paolino e quella della Madonna del Carmelo, rappresenta una tradizione importantissima per la nostra comunità.
Quello che in occasione di questa festività continuiamo a celebrare tutti gli anni costituisce l’essenza di ciò che per me significa essere italiano, una sintesi di tradizione e di fede”.
È questo essenzialmente ciò che Carl Bonomo ci racconta in merito all’origine di questa festività che è approdata a Brooklyn insieme agli immigrati provenienti dalla città campana di Nola.
È infatti proprio in questa città del sud Italia che è nata questa festa, finalizzata a celebrare il ritorno a casa di San Paolino, vescovo di Nola.
La storia infatti racconta che intorno alla 410 a. C. dei pirati nordafricani invasero la città di Nola. In quell’occasione il vescovo Paolino era riuscito a mettersi in salvo, rifugiandosi nelle campagne circostanti e portando con sé dei bambini, ma al suo ritorno in città Paolino si è imbattuto in una vedova lacerata dal dolore perché il figlioletto era stato ridotto in schiavitù dai pirati. Così Paolino, mosso da estrema compassione, ha offerto sé stesso in cambio del ragazzo, ed è stato portato via come prigioniero dai briganti nel Nord Africa. Un sultano turco, venuto a conoscenza del coraggio e del grande sacrificio compiuto da Paolino, ha deciso di intervenire riuscendo a liberare Paolino e i suoi compaesani.
Tutta la città accolse il ritorno a casa di Paolino con enorme gioia, sventolando gigli, simbolo di amore e di purezza. Questo giubilo di gigli ha costituito la prima manifestazione di un evento che subito dopo è stato trasformato in una annuale ricorrenza sacra. Così, da quel momento in poi, ogni anno a Nola si celebra il ritorno a casa di Paolino, anche se i gigli si sono evoluti in enormi strutture di legno ricolme di fiori e trasportate sulle spalle per le strade della città da centinaia di uomini.
“Quando alcuni Nolani sono emigrati qui a New York hanno portato con sé questa tradizione, e il fatto che questa festività esista ancora oggi e registri tuttora tutta questa importanza e tutto questo seguito, è merito dell’impegno e della dedizione dimostrata da parte della comunità italo-americana presente qui a Williamsburg e soprattutto del lavoro e della costanza di famiglie come appunto quella di Carl Bonomo, il cui contributo alla nostra comunità è stato sempre assai considerevole e degno di lode” tiene a evidenziare Steve Acunto.
Ed infattti la Festa del Giglio è una delle ricorrenze più attese dalla comunità italo-americana di Brooklyn, che tutti gli anni a luglio, per dodici giorni si ferma a commemorare sia San Paolino, sia, come accennato prima, la festa della Madonna del Carmelo, che cade il sedici di luglio, e che costituisce un’altra data cruciale nel calendario cattolico.
“La Festa del Giglio è un appuntamento assai significativo e impegnativo” continua Steve Acunto “che richiede il lavoro di tutto un anno, la costanza di un folto gruppo di volontari, nonché la collaborazione durante i giorni della festa, delle forze dell’ordine e delle strutture d’emergenza della città di New York”
È poi Carl Bonomo a precisare ulteriormente: “La riuscita annuale di questa festa è resa possibile solo dalla grande organizzazione che sta dietro e che la sorregge. Esiste infatti un comitato esecutivo che, a partire da gennaio, si riunisce settimanalmente per progettare e migliorare di volta in volta i vari aspetti della festa. Il comitato ha al suo interno una struttura gerarchica che vede al vertice la figura del Capo Paranza. È solo attraverso il costante impegno di tutti i volontari che prendono parte a questa grande organizzazione che riusciamo di anno in anno a rinnovare questa ricorrenza.”
E Steve Acunto subito dopo sottolinea: “E’ esattamente in questo che risiede la principale differenza rispetto alla Parata per il Columbus Day: La Festa del Giglio è opera esclusivamente di volontari ed è del tutto connessa alla Chiesa, mentre la Parata per il Columbus Day è un’operazione molto più recente, di natura commerciale, per la cui esistenza sono stati predisposti dei veri e propri uffici con impiegati normalmente retribuiti e con alla base il sostegno di membri molto ricchi”.
La Festa del Giglio, come accennato, ricopre un arco di dodici giorni, ed uno dei suoi momenti più significativi è costituito dalla processione chiamata “Questua”.
È Carl Bonomo a raccontarci in cosa consista: “La processione della Questua inizia molto presto, quando alle 5 e 30 del mattino delle squadre di uomini si recano in varie panetterie locali per raccogliere il pane che verrà in seguito distribuito. Alle 9 viene celebrata una messa per commemorare la festa di San Paolino. Alle 10 un centinaio di membri del comitato della Questua si riuniscono a colazione. Poco dopo il pane viene benedetto e poi distribuito da vari gruppi di volontari formati da presidenti, da cassieri, da bambini che portano il pane in delle borse, da una banda di musicisti e da alcuni poliziotti che dirigono questo consistente gruppo in mezzo al traffico di Brooklyn… e durante la distribuzione dei pani i devoti fanno delle generose donazioni alla Chiesa.
Ma il momento sicuramente topico di tutta la Festa è la Domenica del Giglio, che inizia con una marcia attraverso la quale gli uomini della comunità passano a prendere, seguendo un percorso ben designato, ed eseguendo una sorta di rito all’interno del rito, i vari personaggi di spicco della festa, e culminando quindi con la casa del Capo Paranza, e cioè colui che assume la carica più alta all’interno della gerarchia organizzativa della Festa.
Protagonista assoluta della Festa è la danza del giglio. Quello che in origine era un semplice fiore è stato infatti in seguito trasformato in una torre gigante, chiamata appunto la Torre del Giglio: si tratta di una struttura assai imponente alta 72 piedi e che pesa 4 tonnellate. È una torre dai colori vivi, adornata con fiori ed angeli e con in cima la statua di San Paolino. A sorreggerla e a farla letteralmente danzare per le strade di Williamsburg ci vogliono 112 uomini, tutti al seguito delle direttive del Capo Paranza, che appunto dirige questa danza così some il movimento della barca, vale a dire l’altra grande struttura, riproduzione del galeone col quale San Paolino aveva fatto ritorno a Nola. La danza sia della Torre del Giglio che della barca, anche questa sorretta da più di un centinaio di uomini, è chiaramente accompagnata da un’orchestra e da alcuni cantanti”.
Quando infine chiediamo ai nostri intervistati perchè occorre ancora oggi continuare a celebrare la Festa del Giglio, la loro risposta è univoca: “Lo scopo è quello di mantenere viva la tradizione dei nostri genitori e dei nostri nonni, di rinnovare lo spirito della Chiesa, e di rinvigorire l’orgoglio di essere italiani!”
July 7th-July18th
Williamsburg, Brooklyn, NY
Google Map
275 N 8th St [3]
Brooklyn, NY 11211
Nel sito potete trovare tutte le informazioni e le immagini che desiderate:
www.olmcfeast.com [4]
Source URL: http://test.iitaly.org/magazine/article/da-nola-brooklyn-il-giglio-torna-danzare-le-strade-di-williamsburg
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[1] http://test.iitaly.org/files/dancing-giglio-2008
[2] http://test.iitaly.org/www.olmcfeast.com
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[4] http://www.olmcfeast.com