È il 6' della ripresa e, quando Ibrahimovic si alza dalla panchina, la Roma è prima in classifica durante l’ultima giornata del campionato di calcio italiano, quindi, virtualmente campione d'Italia. Ma lo svedese, in pochi minuti, spinge l'altalena dell'Inter così forte da rispedirla dall’inferno al paradiso. Due gol che risolvono una partita durante la quale i nerazzurri sono apparsi piu’ che inconcludenti, complice anche il terreno di gioco pesante a causa della pioggia che per tutto il pomeriggio si e’ abbattuta sullo stadio Tardini.
Un’ atmosfera, quella del primo tempo, a dir poco elettrica. Da una parte il Parma, sospinto dai propri tifosi, che sferra attacchi a ripetizione cercando disperatamente il goal della salvezza, dall’altra un Inter che, nonostante tutti i suoi campioni, non riesce a costruire nulla di importante.
Il duplice fischio segnala la fine dei primi 45 minuti avvicinando lo spettro sempre più concreto del 5 maggio 2002. Il secondo tempo comincia senza sorprese, nessuna sostituzione per entrambe le squadre. Il Parma, confortato dalle notizie che arrivano da Catania (la Roma vince di misura condannando i siciliani alla retrocessione), continua ad attaccare mettendo in seria difficoltà un Inter irriconoscibile. Poche e inutili le azioni importanti dei nerazzurri, nonostante i tentativi, infatti, la porta degli emiliani pare essere stregata.
Poi arriva lui: il dio Sole in una giornata piovosa. Entra Zlatan e tutto cambia.
Prima uno splendido assolo: controllo, dribbling e gran destro, poi pochi minuti piu’ tardi, consegna il 16esimo tricolore ai nerazzurri, superando di piatto l’incolpevole Pavarini dopo una perfetta azione sulla fascia dell’esterno brasiliano Maicon.
La storia del campionato italiano di calcio e’ scritta e per la terza volta consecutiva ha come protagonista positiva l’Inter. I giolloblu, invece, dopo 18 anni di A tra alti e bassi, retrocedono nella serie cadetta dopo una stagione vissuta per intero sul fino del rasoio. Al neo-presidente Ghirardi l’obiettivo di risalire al più presto.
Uno scudetto sicuramente meritato quello della societa’ di via Turati, un grande traguardo raggiunto, questa volta, all’ultima giornata. L’incubo del 5 maggio, come sottolineato a fine partita anche dal presidente Moratti, rimane un lontano ricordo, nonostante le “gufate” degli ultimi giorni.