La lingua italiana al Nectfl. Insieme per farla insegnare

Letizia Airos Soria (April 22, 2009)
  • Nel gruppo da sinistra Walter Salvitti, Vincenzo Marra,Renato Miracco, Francesco Maria Talò, Alfio Russo, Alfio Russo, Luigi De Santis, Berardo Paradiso nel corso della visita all'esposizione
Times Square, 56esima edizione della North East Conference on the Teaching of Foreign Languages (Nectfl). All'hotel Marriott Marquis la lingua di Dante si mette in mostra

L’abbiamo trovata nell’esposizione italiana alla North East Conference on the Teaching of Foreign Languages (Nectfl), una risposta concreta sulla presenza di offerta di formazione e di prodotti relativi alla lingua italiana nello Stato di New York e dintorni.
 

Camminare tra uno stand e l’altro, parlare con gli espositori, leggere e visionare le loro proposte,  per i-Italy si è trattato non solo di un’occasione per conoscere lo stato dell’arte della promozione della nostra lingua negli USA, ma anche modo per avviare una riflessione. In quest’articolo vi raccontiamo la presenza italiana alla fiera attraverso una serie di dichiarazioni che responsabili delle istituzioni ed espositori ci hanno rilasciato.

Venerdì scorso il Console Generale, Ministro Francesco Maria Talò, insieme ai rappresentanti  istituzionali dei vari enti partecipanti, ha visitato e si è intrattenuto diverse ore nell'area espositiva. Lo abbiamo accompagnato anche noi. Si tratta del secondo Nectfl nel corso del suo mandato. “Questa volta c’è stata ancora più interazione tra i partecipanti. - ci dice subito Talò -  Noi italiani siamo entrati nell’organizzazione come protagonisti. E’ previsto un ricevimento dedicato solo a noi, a presentare i prodotti sulla lingua italiana. E’ un segno importante dell’attenzione che ci hanno riservato gli organizzatori di Nectfl”.

“Rispetto al 1998 siamo in crescita e  bisogna considerare che è un anno di crisi.  Gli espositori presenti, in quello che l’anno scorso abbiamo chiamato ‘Viale Italia’, sono soddisfatti nonostante la consapevolezza della crisi.  Vince l’ottimismo,  dettato dall’entusiasmo e dalla  sicurezza che con la volontà si riesce a superare  anche un momento difficile.  Sono tutti consapevoli della necessità di lavorare in sinergia. 

E’ prevalsa  la nostra impostazione: bisogna essere inclusivi, fare entrare tutti nelle nostre iniziative.  Poi occorre coordinarsi per marciare lo stesso passo verso un obiettivo comune,  senza  protagonismi. Ognuno così avrà certo la visibilità che merita, Vanno superati i momenti delle corse solitarie. Di chi vuole essere campione.”  

E ancora il diplomatico sulla domanda presente negli USA di lingua italiana:
“C’è una crescita straordinaria di richieste per l’apprendimento della lingua italiana. Quello che è importante dire è che viene da persone di diversa provenienza etnica. Aumenta la consapevolezza che è una lingua di cultura e non etnica. Interessa chiunque ami la cultura, indipendentemente dall’entroterra familiare. Naturalmente per gli italo-americani c’è un motivo in più. Ma va detto che è importante parlare la lingua italiana non per motivi affettivi, di nostalgia o estetici, ma perché oggi è semplicemente utile.”

‘Viale Italia’ è un po’ la creatura del Consolato Generale di New York che ha svolto un grande lavoro di coordinamento coinvolgendo insieme l’ICE, l’Istituto Italiano di Cultura, l’Enit e la Camera di Commercio italo-americana, anche lo Iace, l'Italian American Commettee on Education, il John D. Calandra Italian American Institute della Cuny, la scuola d’Italia Guglielmo Marconi, e  fondazioni private come Ilica. Importante anche la presenza del prof. Luigi De Santis, direttore dell Educational Office dell’Ambasciata d’Italia a Washington, che coordina tutti gli uffici scolastici della rete consolare USA.

Editoria, turismo scolastico, scuole per stranieri, percorsi didattici. Alfio Russo, direttore dell’Ufficio Scolastico del Consolato Generale di New York, ci da qualche dettaglio sulla presenza italiana:  “Siamo riusciti a migliorare la qualità degli espositori e per quanto riguarda le sessioni formative dei docenti. Si possono vedere  libri di testo di diverse  case editrici,  conoscere le scuole italiane per stranieri, poi ci si può informare su viaggi studio, soggiorni linguistici. Una delle novità è la presenza della fondazione di Verona con un progetto su Giovanni Rodari.
In termini di opportunità  nell’area espostiva penso che siamo allo stesso livello degli spagnoli.  Tutto questo grazie ad un grande lavoro di coordiamento tra tutte le istituzioni italiane presenti a New York e anche con l’ICE di Chicago che ha una delega per l’editoria con aziende italiane.”

Presenti alla fiera l’Accademia Italiana, Alma Edizioni, Arcobaleno, Babilonia Center for Italian Studies, Dante Alighieri Siena, Edilingua Edizioni, Eli, Arcobaleno, Babilonia Center for Italian Studies,  Guerra Edizioni, La Scuola, Loescher Editore, Sorrento Lingue.

Chiediamo alla rappresentante dell’ICE di Chicago, Elena Phillips maggiori informazioni:
“Sono 10 anni che partecipiamo a tutte le fiere nazionali. L’ICE ha riconosciuto l’importanza dell’Editoria sul mercato americano ormai da tempo e ha creato questa task force di cui sono a capo. Si trova nella sede di Chicago e promuove editoria e scuole di lingua. Quattro anni fa ci siamo resi conto che era importante partecipare a Nectifl, perché in quest’area sono presenti la maggioranza degli studenti d’italiano. E’ sorto anche Italbooks, un sito che ormai è diventato un importante punto di riferimento nel settore. E’ nato con l’idea di far conoscere l’editoria italiana negli USA, ma abbiamo accessi da tutto il mondo. Anche da Sud Abrica e Australia.”

Una presenza significativa anche quella della Scuola d'Italia Guglielmo Marconi, l'unica scuola in nord America ad offrire l'intero ciclo di studi sia in inglese, sia in italiano riconosciuta dalla stato italiano. La preside, Anna Fiore, tiene a puntualizzare a sua volta l’impotanza di un evento simile: “Per dare visibilità alla Scuola ma soprattutto per stare uniti, visto che abbiamo una missione comune: diffondere e promovere lingua e cultura italiana”

Chiediamo al rappresentante dell’Enit, Walter Salvitti, perché è importante legare la promozione turistica alla conoscenza della lingua italiana. “ Facciamo parte del Sistema Italia esotto l’egida del Consolato abbiamo partecipato dando un contributo fattivo. Abbiamo messo a disposizione materiale promozionale legato alla promozione e apprendimento della lingua italiana. La conoscenza della nostra lingua è importante anche per aumentare l’attenzione verso il Paese come come meta turistica. Questo vale per tutti coloro che vogliono visitare l’Italia ed in particolar modo per cosidetti ‘turisti di ritorno’.

Joseph Sciame, Vice-President for Community Relations at St. John's University, visita con grande attenzione ogni stand. Lo vediamo domandare, raccogliere materiale. E’ la persona migliore a cui chiedere perchè è importante venire ad una fiera cosi per un italo-americano, per un insegnante italo-americano.

“Come Heritage and Culture Committee abbiamo lavorato molto per l’italiano,   caldeggiato l’AP program, e l’insegnamento nelle scuole a tutti i livelli. Qui l’esposizione  è di un alto livello ed è importante per attirare l’attenzione su quella che è una grande opportunità da non mancare: conoscere la lingua italiana. E vedo che è grandissimo l’ammontare di informazioni e materiale. E’ disponbile per tutti, americani, italo-americani. E’ un vero punto di riferimento per gli insegnanti e le scuole.”.


Anthony Tamburri
, dean del Calandra Italian-American Institute (Cuny),  è presente anche nella veste di conduttore della trasmissione Italics programma televisivo sulla CUNY Tv.

Davanti allo stand del suo Istituto intervista diverse personalità persenti all'esposizione. "E' importante che il Calandra collabori a questo tipo di eventi - ci ha detto - perchè è un Istituto dedicato alla storia e alla cultura degli americani di origine italiana, e quindi anche allo studio della lingua. Si deve anche riconoscere che al Nectf non si parla soltanto di lingua dal punto di vista pedagogico, ma  della cultura italiana in toto.  Quest'evento è stato poi un occasione importante perchè il Calandra , facendo parte di 'Viale Italia', ha avuto la possibilità di dialogare, confrontarsi con tutti altri enti riuniti,  sia quelli privati non a scopo di lucro che quelli governativi.

C’è aria di soddisfazione tra i vari stand e, tra coloro che sicuramente non nascondono questo sentimento. c’è Berardo Paradiso, presidente dello IACE (The Italian American Committee on Education).

“Credo che occorre rifare la storia di Nectfl. E’ stato lo IACE, con la mia presidenza, a raggruppare i soggetti partecipanti sotto la regia del consolato con Alfio Russo. E’ importante stare insieme,  per creare sinergie e avere più forza. Siamo in una fiera come tante ed in questo caso il prodotto da mostrare è la lingua. E’ un prodotto che si vende e chi viene è un possibile acquirente. Un insegnante, una scuola… spesso devono scegliere tra una lingua ed un'altra. Tutto dipende da come si presenta. Un prodotto può essere ottimo, ma se non lo si conosce non si può vendere.”

Un’altra visitatrice che avviciniamo è Silvana Mangione, vice Segretario del Consiglio Generale degli Italiani all’estero: “Il CGIE non può che essere presente in una fiera di lingue straniere.

Promuovere l’italiano è uno dei nostri compiti. Dobbiamo cercare di diffondere la cultura italiana al massimo, ce lo hanno chiesto i giovani per i quali il CGIE ha fatto un lavoro costante negli ultimi due anni e mezzo per preparare la prima Conferenza Mondiale dei Giovani dello scorso dicembre. Questi giovani ci hanno detto che identità è anche lingua e cultura. E ce lo dicono soprattutto i giovani italo-americani che sono già arrivati alla loro prima post-confeenza. Si stanno dando una struttura meravigliosa a rete negli USA per poi unirsi al resto del mondo”

Vicino al suo stand, sotto il logo della Niaf, troviamo Vicenzo Marra, presidente di ILICA. Sorseggiamo con lui un ottimo espresso italiano. “Essere oggi qui? E’ la nostra missione. Per

promuovere lingua e cultura bisogna fare appello a tutte le forze specializzate. Noi non siamo specializzati nel fare corsi o insegnare l’italiano, non sappiamo fare quello che fanno le istituzioni, noi siamo esperti di business e mentre facciamo business ci autotassiamo. Mettiamo giù dei fondi per contribuire a fare meglio questo lavoro di promozione della nostra cultura. Non ci vuole molto. Abbiamo per esempio acquistato metà degli stand di ‘Viale Italia’ e li mettiamo a dispozione delle istituzioni. Cosi queste con i soldi che hanno fanno cose diverse. Ilica è stata concepita nel 2003, incorportata nel 2004. Stiamo andando avanti ed è importante che si sappia, che i mezzi di comunicazione diffondano il nostro lavoro. Lo so, è difficile pensare che qualcuno faccia qualcosa senza far politica,  prendere posizione… ma è così“

Renato Miracco, direttore dell’Istituto italiano,  entra con noi nei dettagli.
“Essere insieme rende l’idea di cosa possiamo fare insieme, ma va detto che l’italiano può

essere insegnato in tanti modi. Attraverso la musica, l’arte, il teatro, il giornalismo… ci sono diversi strumenti per apprendere la lingua. Dobbiamo ricorrere a strade trasverse, essere insieme in questa trasversalità è il vero modo di stare insieme. E questo non deve essere un punto di arrivo, ma di partenza. Ci siamo. Ma siamo solo all’inzio e c’è ancora una lunga strada da fare in questo senso.” E cosa chiede il direttore ai suoi interlocutori?
“Vogliamo che non ci si perda nel piccolo regionalismo. Vogliamo che parli la nazione. Che ci si presenti come una nazione. Basta con tutte queste dispersioni e piccole cose riferite ad un piccolo territorio. E’ l’Italia unita che si presenta per l’appendimento della lingua. Non l’italia divisa in regioni, ma l’Italia intera con tutta la ricchezza delle regioni”

Nella presentazione del Kairos Italy Theater troviamo un esempio eccellente di cosa il direttore Miracco vuole dire quando parla di promuovere la lingua seguendo percorsi trasversali. Così l’ideatrice e presidente Laura Caparrotti, ci racconta il suo programma: “Mostriamo agli insegnanti un pezzettino dello spettacolo sulla storia dei gesti italiani di Marta Modelli, poi uno spettacolo sull’abc dell’italiano che si apprende nonostante dialetti diversi, un pezzo di Buzzati in inglese, un estratto su Totò e chiudiamo con 'Accattone in Jazz'. Raggiungere scuole, insegnanti, educator publisher che lavorano con le lingue straniere non è facile. Questa è per noi una grande opportunità.”

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